Page 662 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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SALV. Talché con esso voi non si può mai Parte vaporosa
guadagnare, ma sempre si sta su ’l perdere, e però vicina alla Terra
sarebbe meglio non giocare; tuttavia, per non tecipa de’ suoi
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piantare il terzo, seguirò avanti. Dicevamo pur ora, movimenti.
e con qualche aggiunta replico, che l’aria, come
corpo tenue e fluido e non saldamente congiunto alla Terra, pareva che
non avesse necessità d’obbedire al suo moto, se non in quanto l’asprezza
della superficie terrestre ne rapisce e seco porta una parte a sé contigua,
che di non molto intervallo sopravanza le maggiori altezze delle
montagne: la qual porzion d’aria tanto meno dovrà esser renitente alla
conversion terrestre, quanto che ella è ripiena di vapori fumi ed
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esalazioni, materie tutte participanti delle qualità terrene, e per
conseguenza atte nate per lor natura a i medesimi movimenti. Ma dove
mancassero le cause del moto, cioè dove la superficie del globo avesse
grandi spazii piani e meno vi fusse della mistione de i vapori terreni,
quivi cesserebbe in parte la causa per la quale l’aria ambiente dovesse
totalmente obbedire al rapimento della conversion terrestre; sì che in tali
luoghi, mentre che la Terra si volge verso oriente, si devrebbe sentir
continuamente un vento che ci ferisse spirando da levante verso ponente,
e tale spiramento devrebbe farsi più sensibile dove la vertigine del globo
fusse più veloce; il che sarebbe ne i luoghi più remoti da i poli e vicini al
cerchio massimo della diurna conversione. Ma già de facto l’esperienza
applaude molto a questo filosofico discorso:
Aura perpetua
poiché ne gli ampi mari e nelle lor parti dentro a i tropici spira
lontane da terra e sottoposte alla zona torrida,
verso occidente.
cioè comprese da i tropici, dove anco
l’evaporazioni terrestri mancano, si sente una perpetua aura muovere da
oriente, con tenor tanto costante, che le navi mercé di quella
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prosperamente se ne vanno all’Indie Occidentali, e dalle medesime,
sciogliendo da i lidi messicani, solcano co ’l medesimo favor il Mar
Pacifico verso l’Indie, orientali a noi, ma occidentali a loro; dove che,
per l’opposito, le navigazioni di là verso oriente
Navigazioni verso
son difficili ed incerte, né si possono in maniera
l’Indie Occidentali
alcuna far per le medesime strade, ma bisogna
facili, e difficile il
costeggiar più verso terra, per trovare altri venti,
ritorno.
per così dire, accidentarii e tumultuarii, cagionati
da altri principii, sì come noi abitanti tra terra ferma continuamente
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