Page 659 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
P. 659

voglino  lunghi  da  tramontana  verso  mezogiorno  non  soggiacciono  a  i
          flussi e reflussi: ma perché lo stretto di Sicilia è traposto tra le parti del

          Mediterraneo  distese  per  gran  distanze  da  ponente  a  levante,  cioè
          secondo la corrente de’ flussi e reflussi, però in questo le agitazioni son

                                                                                22
          molto grandi: e maggiori sarebbero tra le Colonne,  quando lo stretto di
          Gibilterra  s’aprisse  meno;  e  grandissime  riferiscono  esser  quelle  dello

          stretto di Magalianes.
          Questo è quanto per ora mi sovviene di poter dirvi intorno alle cause di

          questo primo periodo diurno del flusso e reflusso e suoi varii accidenti,                         23
          dove se hanno da propor cosa alcuna, potranno farlo, per passar poi a gli

          altri due periodi, mestruo ed annuo.
          SIMP.  Non  mi  par  che  si  possa  negare  che  il                   Si oppone all’ipotesi

          discorso        fatto      da      voi       proceda        molto
                                                                                 della mobilità
          probabilmente,            argumentando,            come         noi    della Terra, presa

          dichiamo,  ex  suppositione,  cioè  posto  che  la
                                                                                 in grazia del flusso
          Terra si muova de i due movimenti attribuitigli

          dal  Copernico:  ma  quando  si  escludano  tali                       e reflusso del mare.
          movimenti, il tutto resta vano ed invalido; l’esclusion poi di tale ipotesi
          ci viene dall’istesso vostro discorso assai manifestamente additata. Voi

          con  la  supposizion  de  i  due  movimenti  terrestri  rendete  ragione  del
          flusso e reflusso, ed all’incontro, circolarmente discorrendo, dal flusso e

          reflusso traete l’indizio e la confermazione di quei medesimi movimenti:
          e  passando  a  più  specifico  discorso,  dite  che  l’acqua  per  esser  corpo

          fluido, e non tenacemente annesso alla Terra, non è costretta ad ubbidir
          puntualmente ad ogni suo movimento, dal che inducete poi il suo flusso

          e  reflusso.  Io  su  le  vostre  stesse  pedate  arguisco  in  contrario,  e  dico:
          L’aria  è  assai  più  tenue  e  fluida  dell’acqua,  e  meno  annessa  alla
          superficie terrena, alla quale l’acqua, se non per altro per la sua gravità,

          co  ’l  premergli  sopra  assai  più  che  l’aria  leggierissima,  aderisce;
          adunque molto meno dovrebbe l’aria secondar i movimenti della Terra; e

          però  quando  la  Terra  si  movesse  in  quella  maniera,  noi,  abitatori  di
          quella  e  da  lei  con  simile  velocità  portati,  dovremmo  perpetuamente
          sentir un vento da levante, che con intollerabil forza ci ferisse: e del così

          dover  seguire  l’esperienza  ci  fa  cotidianamente  avvertiti;  ché  se  nel
          correr la posta solamente con velocità di 8 o 10 miglia per ora, nell’aria

          tranquilla, l’incontrarla noi con la faccia ci rassembra un vento che non
          leggiermente ci percuota, che dovrebbe fare il nostro rapido corso di 800





                                                          659
   654   655   656   657   658   659   660   661   662   663   664