Page 656 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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flussi  e  reflussi.  La  qual  cosa  accade,  perché  la  sua  lunghezza  non  si
          distende  dall’oriente  verso  l’occidente,  anzi  traversa  da  sirocco  verso

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          maestro:  ma essendo i movimenti della Terra da occidente in oriente,
          gli  impulsi  dell’acque  vanno  sempre  a  ferire  ne  i  meridiani,  e  non  si
          muovono di parallelo in parallelo; onde ne i mari che traversalmente si
          distendono verso i poli, e che per l’altro verso sono angusti, non resta

          cagione di flussi e reflussi se non per la participazione di altro mare co ’l
          quale comunicassero, che fusse soggetto a movimenti grandi.

          Intenderemo,  nel  quarto  luogo,  molto
                                                                             Flussi e reflussi perché
          facilmente la ragione, perché i flussi e reflussi                  massimi negli

          siano massimi, quanto all’alzarsi ed abbassarsi
                                                                             estremi de i golfi, e
          le  acque,  ne  gli  estremi  de’  golfi,  e  minimi               minimi nelle parti

          nelle  parti  di  mezo:  come  la  quotidiana
                                                                             di mezo.
          esperienza  ne  mostra  qui  in  Venezia,  posta
          nell’estremità dell’Adriatico, dove comunemente tal diversità importa 5

          o  6  piedi;  ma  ne  i  luoghi  del  Mediterraneo  distanti  da  gli  estremi  tal
          mutazione è piccolissima, come nell’isole di Corsica e Sardigna e nelle

          spiaggie di Roma e di Livorno, dove non passa mezo piede. Intenderemo
          anco come, all’incontro, dove gli alzamenti ed abbassamenti son piccoli,

          i corsi ed i ricorsi son grandi. Agevol cosa, dico, è l’intender la cagion di
          questi  accidenti,  poiché  di  essi  ne  aviamo  riscontri  manifesti  in  ogni

          sorte di vasi artifizialmente da noi fabbricati, ne i quali i medesimi effetti
          si  veggono  naturalmente  seguire  dal  muovergli  noi  con  movimento
          difforme, cioè ora accelerato ed ora ritardato.

          In oltre, considerando, nel quinto luogo, come
                                                                             Perché ne’ luoghi
          la medesima quantità d’acqua, mossa, benché                        stretti il corso

          lentamente,  per  un  alveo  spazioso,  nel  dover
                                                                             dell’acque è più veloce
          poi  passare  per  luogo  ristretto,  per  necessità               che negli spaziosi.
          scorre  con  impeto  grande,  non  avremo

          difficultà  d’intendere  la  causa  delle  gran  correnti  che  si  fanno  nello
          stretto  canale  che  separa  la  Calabria  dalla  Sicilia;  poiché  tutta  l’acqua

          che dall’ampiezza dell’isola e dal golfo Ionico vien sostenuta nella parte
          del  mare  orientale,  benché  in  quello  per  la  sua  ampiezza  lentamente

          descenda verso occidente, tuttavia nel ristrignersi nel bosforo tra Scilla e
          Cariddi rapidamente cala e fa grandissima agitazione: simile alla quale, e

          molto  maggiore,  s’intende  esser  tra  l’Affrica  e  la  grand’isola  di  S.
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          Lorenzo,  mentre le acque de i due vasti mari Indico ed Etiopico, che la




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