Page 647 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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ma  che  cangiasse  velocità,  con  accelerarsi  talvolta  ed  altra  volta
          ritardarsi: dalla qual difformità seguirebbe che l’acqua, contenuta sì nel

          vaso, ma non fissamente annessa, come l’altre sue parti solide, anzi, per
                                          la  sua  fluidezza,  quasi  separata  e  libera  e  non
            Moto progressivo
                                          obbligata  a  secondar  tutte  le  mutazioni  del  suo
            ed ineguale può fare
                                          continente,  nel  ritardarsi  il  vaso,  ella,  ritenendo
            scorrer l’acqua
                                          parte  dell’impeto  già  concepito,  scorrerebbe
            contenuta in un
                                          verso  la  parte  precedente,  dove  di  necessità
            vaso.
                                          verrebbe  ad  alzarsi;  ed  all’incontro,  quando
          sopraggiugnesse al vaso nuova velocità, ella, con ritener parte della sua
          tardità, restando alquanto indietro, prima che abituarsi al nuovo impeto

          resterebbe verso la parte susseguente, dove alquanto verrebbe ad alzarsi:
          i quali effetti possiamo più apertamente dichiarare e manifestare al senso

          con l’esempio di una di queste barche le quali continuamente vengono
          da  Lizzafusina,  piene  d’acqua  dolce  per  uso  della  città.  Figuriamoci
          dunque  una  tal  barca  venirsene  con  mediocre  velocità  per  la  Laguna,

          portando placidamente l’acqua della quale ella sia piena, ma che poi, o
          per  dare  in  secco  o  per  altro  impedimento  che  le  sia  opposto,  venga

          notabilmente  ritardata;  non  perciò  l’acqua  contenuta  perderà,  al  pari
          della barca, l’impeto già concepito, ma, conservandoselo, scorrerà avanti

          verso la prua, dove notabilmente si alzerà, abbassandosi dalla poppa: ma
          se, per l’opposito, all’istessa barca nel mezo del suo placido corso verrà

          con  notabile  agumento  aggiunta  nuova  velocità,  l’acqua  contenuta,
          prima di abituarsene, restando nella sua lentezza, rimarrà indietro, cioè
          verso  la  poppa,  dove  in  conseguenza  si  solleverà,  abbassandosi  dalla

          prua.  Questo  effetto  è  indubitato  e  chiaro,  e  puossi  a  tutte  l’ore
          esperimentare; nel quale voglio che notiamo per adesso tre particolari. Il

          primo è, che per fare alzar l’acqua in una dell’estremità del vaso, non ci
          è  bisogno  di  nuova  acqua,  né  che  ella  vi  corra  partendosi  dall’altra

          estremità.  Il  secondo  è,  che  l’acqua  di  mezo  non  si  alza  né  abbassa
          notabilmente, se già il corso della barca non fusse velocissimo, e l’urto o

          altro ritegno che la ritenesse, gagliardissimo e repentino, nel qual caso
          potrebbe anco tutta l’acqua non pure scorrer avanti, ma per la maggior
          parte saltar fuor della barca; e l’istesso anco farebbe quando, mentre ella

          lentamente  camminasse,  improvvisamente  gli  sopraggiugnesse  un
          impeto violentissimo: ma quando ad un suo moto quieto soppraggiunga

          mediocre  ritardamento  o  incitazione,  le  parti  di  mezo  (come  ho  detto)
          inosservabilmente si alzano e si abbassano; e le altre parti, secondo che



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