Page 645 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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immobile; e quello che fa la difficultà, e rende questa materia
inestricabile, sono le cose che dirò appresso, e che giornalmente si
osservano. Però notate.
Siamo qui in Venezia, dove ora sono l’acque
Mostrasi l’impossibilità
basse, ed il mar quieto e l’aria tranquilla:
del poter
comincia l’acqua ad alzarsi, ed in termine di 5
naturalmente farsi il
o 6 ore ricresce dieci palmi e più: tale
flusso e reflusso,
alzamento non è fatto dalla prima acqua, che
stando la Terra
si sia rarefatta, ma è fatto per acqua
nuovamente venutaci, acqua della medesima immobile.
sorte che era la prima, della medesima salsedine, della medesima
densità, del medesimo peso: i navilii, Sig. Simplicio, vi galleggiano
come nella prima, senza demergersi un capello di più; un barile di questa
seconda non pesa un sol grano più né meno che altrettanta quantità
dell’altra; ritiene la medesima freddezza, non punto alterata: è in somma
acqua nuovamente e visibilmente entrata per i tagli e bocche del Lio.
Trovatemi ora voi come e donde ell’è qua venuta. Son forse qui intorno
voragini o meati nel fondo del mare, per le quali la Terra attragga e
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rinfonda l’acqua, respirando quasi immensa e smisurata balena? Ma se
questo è, come nello spazio di 6 ore non si alza l’acqua parimente in
Ancona, in Ragugia, in Corfù, dove il ricrescimento è piccolissimo e
forse inosservabile? chi ritroverà modo di infondere nuova acqua in un
vaso immobile, e far che solamente in una determinata parte di esso ella
si alzi ed altrove no? Direte forse, questa nuova acqua venirgli prestata
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dall’Oceano, porgendogliela per lo stretto di Gibelterra? questo non
torrà le difficoltà già dette, ed arrecheranne delle maggiori. E prima,
ditemi qual deva essere il corso di quell’acqua, che, entrando per lo
stretto, si conduca in 6 ore sino all’estreme spiaggie del Mediterraneo, in
distanza di due e tremila miglia, e che il medesimo spazio ripassi in
altrettanto tempo nel suo ritorno? che faranno i navilii sparsi pe ’l mare?
che quelli che fussero nello stretto, in un precipizio continuo di
un’immensa copia di acque, che, entrando per un canale largo non più di
8 miglia, abbia a dare il transito a tant’acqua che in 6 ore allaghi uno
spazio di centinaia di miglia per larghezza e migliaia per lunghezza?
qual tigre, qual falcone, corse o volò mai con tanta velocità? con
velocità, dico, da far 400 e più miglia per ora. Sono (né si nega) le
correnti per la lunghezza del Golfo, ma così lente che i vasselli da remi
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