Page 639 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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sua fluidezza resta in parte sui iuris e libero, rimane, tra le cose sullunari,
          nel quale noi possiamo riconoscere qualche vestigio ed indizio di quel

          che faccia la Terra in quanto al moto o alla quiete. Io, doppo aver più e
          più volte meco medesimo esaminati gli effetti ed accidenti, parte veduti e

          parte intesi da altri, che ne i movimenti dell’acque si osservano, e più
          lette e sentite le gran vanità prodotte da molti per cause di tali accidenti,

          mi  son  quasi  sentito  non  leggiermente  tirare  ad  ammettere  queste  due
                                                   conclusioni  (fatti  però  i  presupposti
            Prima general conclusione

            del non                                necessari): che quando il globo terrestre sia
                                                   immobile, non si possa naturalmente fare il
            potersi far flusso e

            reflusso stando il                     flusso e reflusso del mare; e che quando al
                                                   medesimo  globo  si  conferiscano  i
            globo terrestre immobile.
                                                   movimenti già assegnatili, è necessario che

          il mare soggiaccia al flusso e reflusso, conforme a tutto quello che in
          esso viene osservato.
          SAGR.  La  proposizione  è  grandissima,  sì  per  sé  stessa,  sì  per  quello

          ch’ella si tira in conseguenza; onde io tanto più attentamente ne starò a
          sentire la dichiarazione e confermazione.

                                      SALV.  Perché  nelle  questioni  naturali,  delle  quali
            Cognizione de gli
                                      questa,  che  abbiamo  alle  mani,  ne  è  una,  la
            effetti conduce
            all’investigazione        cognizione  de  gli  effetti  è  quella  che  ci  conduce
                                      all’investigazione  e  ritrovamento  delle  cause,  e
            delle cause.
                                      senza  quella  il  nostro  sarebbe  un  camminare  alla
          cieca, anzi più incerto, poiché non sapremmo dove riuscir ci volessimo,
          che i ciechi almeno sanno dove e’ vorrebber pervenire; però innanzi a

          tutte  l’altre  cose  è  necessaria  la  cognizione  de  gli  effetti  de’  quali
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          ricerchiamo  le  cagioni:   de’  quali  effetti  voi,  Sig.  Sagredo,  e  più
          abbondantemente e più sicuramente dovete esser informato che io non
          sono, come quello che, oltre all’esser nato e per lungo tempo dimorato in

          Venezia, dove i flussi e reflussi sono molto notabili per la lor grandezza,
          avete  ancora  navigato  in  Soria,  e,  come  ingegno  svegliato  e  curioso,

          dovete aver fatte molte osservazioni; dove che a me, che solamente ho
          potuto osservare per qualche tempo, benché breve, quello che accade qui

          in quest’estremità del golfo Adriatico e nel nostro mar di sotto, intorno
          alle spiagge del Tirreno, conviene di molte cose starmene alle relazioni

          di altri, le quali, essendo per lo più non ben concordi, e per conseguenza
          assai incerte, confusione più tosto che confermazione possono arrecare





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