Page 614 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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stampa, che entrambe le parti sono d’accordo sul fatto che la distanza delle stelle fisse
rispetto all’insignificanza del globo terrestre è tanto grande che le osservazioni fatte da
varie località sulla Terra è come se fossero fatte tutte dal centro.
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Nella cosmologia geocentrica la sfera delle stelle fisse compie ogni ventiquattr’ore una
rotazione intorno alla Terra al suo centro, su un asse determinato approssimativamente
dalla stella polare. Nel loro moto diurno, le stelle passano due volte per il meridiano
locale; in una di esse, la cosiddetta culminazione superiore, raggiungono l’altezza
massima e, dodici ore dopo, nella culminazione inferiore, tornano a passare,
raggiungendo l’altezza minima. Da latitudini terrestri abbastanza settentrionali, per
esempio dall’Italia, sono visibili alcune stelle, dette circumpolari perché relativamente
vicine al Polo, che rimangono sempre al di sopra dell’orizzonte. In altre parole, se non
fosse per la luce del Sole, ne potremmo seguire il moto dell’intera giornata.
Naturalmente, quanto più qualcuno si sposta verso nord sul globo terrestre, tanto
maggiore è il numero delle stelle circumpolari che vede. Galileo sottolinea qui che la
nova del 1572 (in Cassiopea) era circumpolare.
10 La maggior parte dei dati derivano dall’opera di Tycho Brahe, Astronomiae
instauratae progymnasmata, del 1602. Alcune delle cifre riportate nell’edizione
originale del Dialogo erano sbagliate. Qui riportiamo le cifre corrette da Favaro sulla
scorta del testo dello stesso Galileo, senza altre indicazioni. Per quanto riguarda gli
astronomi citati qui e che Galileo nomina qualche pagina dopo, tralasciando Tycho, del
quale abbiamo già parlato in altre note precedenti, essi sono i seguenti:
Francesco Maurolico, vescovo di Messina, che fu uno dei primi a osservare la nova.
Paul Hainzel (Hainzelio), astronomo amico di Tycho che per le sue osservazioni si servì
di un enorme quadrante del raggio di oltre cinque metri. Wolfgang Schuler (Sculero),
professore all’università di Wittenberg e amico di Kasar Peucer.
Il Langravio di Assia, Guglielmo IV, astronomo dilettante e mecenate della scienza.
Cornelio Gemma, nativo di Lovanio e figlio del celebre astronomo Gemma Frisio,
autore di un breve opuscolo sulla nova del 1572.
Elia Camerario, professore a Francoforte.
Taddeus Hagek o Agecio, medico alla corte di Praga e amico di Tycho, che nel 1574
pubblicò a Francoforte un opuscolo sulla nova del 1572.
Adamo Ursino, famoso astrologo che nella sua Prognosticatio anni 1574 affermava che
la nova del 1572 era sublunare.
Georg Busch (Buschio), pittore e astronomo dilettante, che del pari sostenne la
posizione sublunare della nova del 1572.
Girolamo Muñoz (Munosio), ebreo professore di matematica all’università di Valencia.
Kaspar Peucer (Peucero), di Wittenberg, che scambiò informazioni con Hainzel e con il
Langravio circa la nova del 1572.
Erasmus Reinhold (Reinoldo), medico di Staatfeeld, figlio del celebre autore delle
tavole pruteniche.
11 Tolomeo, rispondendo a quanti si stupivano che la Terra così pesante non fosse
attaccata a niente, commentava che la cosa non sembrerebbero loro strana se «si
rendessero conto che questa grande mole della Terra, quando la si paragona con l’intera
massa [dell’universo] che la circonda, è solo un puntino» (Almagesto, libro I, cap. 6, ed.
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