Page 605 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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tenace e potente congiunzione che noi veggiamo farsi tra l’un ferro, che
          arma la calamita, e l’altro che a quello si congiugne: e prima mi sono

          assicurato  che  la  virtù  e  forza  della  pietra  non  si  agumenta  punto  per
          essere  armata,  per  ciò  che  né  attrae  da  maggior  distanza,  né  meno

          sostiene più validamente un ferro tra ’l quale e l’armadura s’interponga
          una  sottilissima  carta,  sino  a  una  foglia  d’oro  battuto;  anzi  con  tale

                                        interposizione  più  ferro  sostiene  l’ignuda  che
            Di nuovo effetto
                                        l’armata: non ci è dunque mutazione nella virtù, e
            nuova convien che
                                        pure  ci  è  innovazione  nell’effetto:  e  perché  è
            sia la cagione.
                                        necessario  che  di  nuovo  effetto  nuova  sia  la
          cagione,  ricercando  qual  novità  si  introduca  nell’atto  del  sostener  con

          l’armadura, altra mutazione non si scorge che nel diverso toccamento,
          ché  dove  prima  ferro  toccava  calamita,  ora  ferro  tocca  ferro;  adunque

          bisogna  necessariamente  concludere,  i  diversi  toccamenti  esser  causa
          della diversità de gli effetti. La diversità poi tra i contatti, non veggo che
          possa  derivar  da  altro  che  dall’esser  la  sustanza  del  ferro  di  parti  più

          sottili, più pure e più costipate, che quelle della calamita, che son più
          grosse, men pure e più rare; dal che ne segue, che le superficie de’ due

          ferri  che  s’hanno  da  toccare,  mentre  sieno  esquisitamente  spianate
          forbite e lustrate, tanto esattamente si congiungono, che tutti gl’infiniti

          punti dell’una si incontrano con gl’infiniti dell’altra, sì che i filamenti
          (per  così  dire)  che  collegano  i  due  ferri,  sono  molti  più  di  quelli  che

          collegano  calamita  con  ferro,  per  esser  la  sustanza  della  calamita  più
          porosa  e  men  sincera,  che  fa  che  non  tutti  i  punti  e  filamenti  della
          superficie  del  ferro  trovino  nella  superficie  della                Si mostra come il

          calamita  riscontri  con  chi  unirsi.  Che  poi  la
                                                                                   ferro è di parti più
          sustanza  del  ferro  (e  massimo  del  ben  purificato,                 sottili, pure e

          qual è l’acciaio finissimo) sia di parti grandemente
                                                                                   costipate, che la
          più  dense  sottili  e  pure  che  la  materia  della
                                                                                   calamita.
          calamita, si vede dal potersi ridurre il suo taglio ad
          una sottigliezza estrema, qual è il taglio del rasoio, alla quale mai non si

          condurrebbe a gran segno quel d’un pezzo di calamita. L’impurità poi
          della  calamita,  e  l’esser  mescolata  con  altre  qualità  di  pietre,  prima
          sensatamente  si  scorge  dal  colore  di  alcune  macchiette,  per  lo  più

          biancheggianti, e poi dal presentargli un ago pendente da un filo, il quale
          sopra tali pietruzze non si può posare, ma, attratto
                                                                                     Mostrasi al senso
          dalle parti circonfuse, par che sfugga quelle e salti                      l’impurità della
          sopra la calamita contigua ad esse; e come alcune di



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