Page 602 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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conosciuta), ma un nuovamente osservato accidente di declinare 105
(stando bilanciato sotto il meridiano già segnato sopra una sferetta di
calamita), declinar, dico, sino a’ determinati segni più e meno, secondo
che tal ago si terrà più o meno vicino al polo, sin che sopra l’istesso polo
si pianta eretto a perpendicolo, dove che sopra le parti di mezo sta
parallelo all’asse. Di più, proccurate di far prova, come risedendo la
virtù di attrarre il ferro vigorosa assai più verso i poli che circa le parti di
mezo, tal forza è notabilmente più gagliarda nell’uno che nell’altro polo,
e questo in tutti i pezzi di calamita, il polo più gagliardo de’ quali è
quello che riguarda verso austro. Notate appresso, che in una piccola
calamita questo polo australe, e più valoroso dell’altro, diventa più
debile qualunque volta e’ deva sostenere il ferro alla presenza del polo
boreale di un’altra calamita assai maggiore: e per non far lungo discorso,
assicuratevi con l’esperienza di queste ed altre molte proprietà descritte
dal Gilberto, le quali tutte sono talmente proprie della calamita, che
nessuna di loro compete a veruna altra
Argomento concludente,
materia. Ditemi ora, Sig. Simplicio: quando
il globo terrestre esser
una calamita. vi fussero proposti mille pezzi di diverse
materie, ma ciascheduno coperto e rinvolto in
un panno sotto il quale ei si occultasse, e vi fusse domandato che, senza
scoprirgli, voi faceste opera d’indovinare da segni esteriori la materia di
ciascheduno, e che, nel tentare, voi vi incontraste in uno il quale
mostrasse apertamente di aver tutte le proprietà da voi già conosciute
risedere nella sola calamita e non in veruna altra materia, che giudizio
fareste voi dell’essenza di tal corpo? direste voi che potesse essere un
pezo d’ebano o di alabastro o di stagno?
SIMP. Direi, senza punto dubitare, che fusse un pezzo di calamita.
SALV. Quando ciò sia, dite pur risolutamente che sotto questa coverta e
scorza, di terra, di pietre, di metalli, di acqua etc., si nasconde una gran
calamita, poiché intorno ad essa si riconoscono, da chi di osservargli si
prende cura, tutti quei medesimi accidenti che ad un verace e scoperto
globo di calamita competer si scorgono: ché quando altro non si vedesse
che quello dell’ago declinatorio, che, portato intorno alla Terra, più e più
s’inclina con l’avvicinarsi al polo boreale, e meno declina verso
l’equinoziale, sotto il quale si riduce finalmente all’equilibrio, dovrebbe
bastare a persuadere ogni più renitente giudizio. Taccio quell’altro
mirabile effetto che sensatamente si vede in tutti i pezzi di calamita: de i
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