Page 588 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
P. 588
Sagredo: e la proroga da me domandata non era ad altro effetto, che per
aver tempo di riordinarmi nella fantasia quelle premesse che servono per
una larga ed aperta dichiarazione del modo col
Sistema Copernicano
quale i nominati accidenti seguono tanto nella
difficile a intendersi
posizione Copernicana quanto nella Tolemaica,
e facile ad
anzi con assai maggiore agevolezza e semplicità
effettuarsi.
in quella che in questa; onde manifestamente si
comprenda, quella ipotesi altrettanto esser facile ad effettuarsi dalla
natura, quanto difficile ad esser compresa dall’intelletto. Tuttavia spero,
con servirmi d’altra spiegatura che dell’usata dal Copernico, rendere
anco la sua apprensione assai meno oscura; Proposizioni necessarie
per lo che fare proporrò alcune supposizioni
per ben capire le
per sé note e manifeste, e saranno le seguenti: conseguenze de i
Prima. Posto che la Terra, corpo sferico, si
movimenti della
volga circa ’l proprio asse e poli, ciaschedun
punto segnato nella sua superficie descrive la Terra.
circonferenza di un cerchio, maggiore o minore secondo che il punto
segnato sarà più o meno lontano da i poli; e di questi cerchi, massimo è
quello che vien disegnato da un punto egualmente lontano da essi poli: e
tutti questi cerchi sono tra di loro paralleli; e paralleli li chiameremo.
Seconda. Essendo la Terra di figura sferica e di sustanza opaca, vien
continuamente illuminata dal Sole secondo la metà della sua superficie,
restando l’altra metà tenebrosa: ed essendo il termine che distingue la
parte illuminata dalla tenebrosa un cerchio massimo, lo chiameremo
cerchio terminator della luce. 98
Terza. Quando il cerchio terminator della luce passasse per i poli della
Terra, taglierebbe (essendo cerchio massimo) tutti i paralleli in parti
eguali; ma non passando per i poli, gli taglierà tutti in parti diseguali,
trattone il solo cerchio di mezo, che, per esser massimo, vien pur segato
in parti eguali.
Quarta. Volgendosi la Terra intorno a i proprii poli, le quantità de i
giorni e delle notti vengono determinate da gli archi de i paralleli segati
dal cerchio terminator della luce; e l’arco che resta nell’emisferio
illuminato prescrive la lunghezza del giorno, e il rimanente è la quantità
della notte.
Disegno semplicissimo
Proposte queste cose, per più chiara
che rappresenta la
intelligenza di quello che resta da dirsi
costituzione Copernicana e
588