Page 586 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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assicurarci in un negozio di tanta importanza. Io voglio che ci serviamo
          di strumenti maggiori assai assai di quelli di Ticone, esattissimi e fatti

                                   con pochissima spesa, il lato de i quali sia di 4, 6, 20,
            Quali strumenti
                                   30 e 50 miglia, sì che un grado sia largo un miglio, un
            siano atti per
                                   minuto primo 50 braccia, un secondo poco meno di un
            le osservazioni
                                   braccio:  ed  in  somma  gli  potremo  avere,  senza
            esattissime.
                                   spender  nulla,  di  qual  grandezza  più  ci  piacerà.  Io,
          stando  in  una  mia  villa  vicino  a  Firenze,  osservai  manifestamente

          l’arrivo e la partita del Sole dal solstizio estivo, mentre che una sera nel
          suo  tramontare  si  addopò  a  una  rupe  delle  montagne  di  Pietrapana,                       95

          lontana  circa  60  miglia,  lasciando  di  sé  scoperto  un  sottil  filo  verso
                                             tramontana,  la  cui  larghezza  non  era  la
            Esquisita osservazione
                                             centesima parte del suo diametro, e la seguente
            dell’arrivo e
            partita del Sole                 sera in simil occaso mostrò pur di sé scoperta
                                             una  simil  parte,  ma  notabilmente  più  sottile,
            dal solstizio estivo.
                                             argomento necessario dell’aver egli cominciato
          a discostarsi dal tropico; ed il regresso del Sole dalla prima alla seconda

          osservazione non importò sicuramente un minuto secondo nell’orizonte:
          l’osservazione poi fatta con telescopio esquisito, e che multiplica il disco

          del Sole più di mille volte, riesce facile e insieme dilettevole. Ora, con
          simili strumenti voglio che facciamo le nostre osservazioni nelle stelle

          fisse, servendoci di alcuna di quelle nelle quali la mutazione dovrebbe
          esser più cospicua, quali sono, come già si è dichiarato, le più remote
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          dall’eclittica,  tra  le  quali  la  Lira,   stella  grandissima  e  vicina  al  polo
          dell’eclittica,  sarebbe  molto  opportuna  ne  i  paesi  assai  settentrionali,

          operando  nella  maniera  che  dirò  appresso,  ma  co  ’l  servirmi  di  altra
          stella; e già meco medesimo ho appostato un luogo assai accomodato per
          tale  osservazione.  Il  luogo  è  un’aperta  pianura,  sopra  la  quale  si  alza

          verso tramontana una montagna molto eminente,
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          nel  vertice  della  quale  è  fabbricata  una  piccola                 per l’osservazione

          chiesetta,  situata  da  occidente  verso  oriente,  sì
                                                                                  delle fisse in quanto
          che  la  schiena  del  suo  coperto  può  segare  ad                    appartiene al moto
          angoli  retti  il  meridiano  di  qualche  abitazione
                                                                                  annuo della Terra.
          posta  nella  pianura.  Voglio  fermare  una  travetta
          parallela  alla  detta  schiena  o  colmo  del  tetto,  e  da  esso  distante  un

          braccio  in  circa:  fermata  questa,  cercherò  nel  piano  il  luogo  dal  quale
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          una  delle  stelle  del  Carro,   nel  passar  per  il  meridiano,  venga




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