Page 946 - Giorgio Vasari
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margine  e  parte  furono  di  molto  aiuto  all'autore.  I  quali  scritti  di
               Baldassarre  rimasero  per  la  maggior  parte  in  mano  a  Iacopo
               Melighino ferrarese, che fu poi fatto architetto da papa Paulo detto
               nelle sue fabbriche; et al detto Francese Sanese, stato suo creato e
               discepolo,  di  mano  del  quale  Francesco  è  in  Roma  l'arme  del

               cardinale di Trani in Navona molto lodata et alcune altre opere. E da
               costui avemo avuto il ritratto di Baldassarre e notizia di molte cose
               che non potei sapere quando uscì la prima volta fuori questo libro. Fu

               anco discepolo di Baldassarre Virgilio Romano, che nella sua patria
               fece a mezzo Borgo Nuovo una facciata di granito con alcuni prigioni
               e molte altre opere belle. Ebbe anco dal medesimo i primi principii
               d'architettura  Antonio  del  Rozzo,  cittadino  sanese,  et  ingegneri
               eccellentissimo.  E  seguitollo  parimente  il  Riccio,  pittore  sanese,  se

               bene ha poi imitato assai la maniera di Giovan Antonio Soddoma da
               Vercelli. Fu anco suo creato Giovambatista Peloro, architetto sanese,
               il quale attese molto alle matematiche ed alla cosmografia e fece di

               sua mano bussole, quadranti e molti ferri e stromenti da misurare, e
               similmente le piante di molte fortificazioni, che sono per la maggior
               parte appresso maestro Giuliano orefice sanese, amicissimo suo. Fece
               questo  Giovambatista  al  Duca  Cosimo  de'  Medici  tutto  di  rilievo  e
               bello  affatto  il  sito  di  Siena,  con  le  valli  e  ciò  che  ha  intorno  a  un

               miglio e mezzo, le mura, le strade, i forti et insomma del tutto un
               bellissimo modello. Ma perché era costui instabile, si partì, ancor che
               avesse buona provisione da quel principe, e, pensando di far meglio,

               si condusse in Francia dove, avendo seguitato la corte senza alcun
               frutto  molto  tempo,  si  morì  finalmente  in  Avignone.  Ma  ancor  che
               costui fusse molto pratico et intendente architetto, non si vede però
               in  alcun  luogo  fabbriche  fatte  da  lui  o  con  suo  ordine,  stando  egli
               sempre tanto poco in un luogo, che non si poteva risolvere niente;

               onde consumò tutto il tempo in disegni, capricci, misure e modelli. Ha
               meritato  nondimeno,  come  professor  delle  nostre  arti,  che  di  lui  si
               faccia memoria.

               Disegnò Baldassare eccellentemente in tutt'i modi e con gran giudizio
               e diligenza, ma più di penna, d'acquerello e chiaro scuro che d'altro,

               come  si  vede  in  molti  disegni  suoi,  che  sono  appresso  gl'artefici  e
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