Page 945 - Giorgio Vasari
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cento scudi, et a fargli amorevolissime offerte. Ma egli aggravato nel
               male, o pure che così avesse a essere (come si crede) sollecitatagli la
               morte con veleno da qualche suo emulo che il suo luogo disiderava,
               del  quale  traeva  scudi  250  di  provisione,  il  che  fu  tardi  dai  medici
               conosciuto,  si  morì  malissimo  contento,  più  per  cagione  della  sua

               povera famiglia che di se medesimo, vedendo in che mal termine egli
               la lasciava. Fu dai figliuoli e dagl'amici molto pianto e nella Ritonda
               appresso a Raffaello da Urbino, dove fu da tutti i pittori, scultori et

               architettori di Roma onorevolmente pianto et accompagnato, datogli
               onorata sepoltura con questo epitaffio:


               Balthasari Perutio senensi, viro et pictura et architectura,

               aliisque ingeniorum artibus adeo

               excellenti, ut si priscorum occubuisset temporibus,

               nostra illum felicius legerent.

               Vixit annos LV. Menses XI. Dies XX.

               Lucretia et Io. Salustius optimo coniugi et parenti,

               non sine lachrimis

               Simonis, Honorii, Claudii AEmiliae ac Sulpitiae
               minorum filiorum, dolentes posuerunt.

               Die IIII Ianuarii M.D.XXXVI.



               Fu  maggiore  la  fama  et  il  nome  di  Baldassarre  essendo  morto  che
               non  era  stato  in  vita;  et  allora  massimamente  fu  la  sua  virtù

               desiderata  che  papa  Paulo  Terzo  si  risolvé  di  far  finire  San  Piero,
               perché l'avidero allora di quanto aiuto egli sarebbe stato ad Antonio
               da  San  Gallo;  perché,  se  bene  Antonio  fece  quello  che  si  vede,
               avrebbe nondimeno (come si crede) meglio veduto in compagnia di

               Baldassarre  alcune  difficultà  di  quell'opera.  Rimase  erede  di  molte
               cose di Baldassarre Sebastiano Serlio bolognese, il quale fece il terzo
               libro dell'architetture et il quarto dell'antichità di Roma misurate, et in
               questi  le  già  dette  fatiche  di  Baldassarre  furono  parte  messe  in
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