Page 890 - Giorgio Vasari
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secondo che era stata cominciata e condotta a buon termine da
Baccio Bandinelli, una facciata piena di colonne e pilastri e di nicchie
piene di statue di marmo, il quale appartamento ha da servire per
udienza publica, come a suo luogo si dirà. Dall'altra banda dirimpetto
a questa, ha da esser in un'altra simile facciata, che si fa
dall'Amannato, scultore et architetto, una fonte che getti acqua nella
sala, con ricco e bellissimo ornamento di colonne e di statue di
marmo e di bronzo. Non tacerò che per essersi alzato il tetto di
questa sala dodici braccia, ella n'ha acquistato non solamente sfogo,
ma lumi assaissimi, perciò che oltre gl'altri, che sono più in alto, in
ciascuna di queste testate vanno tre grandissime finestre, che
verranno col piano sopra un corridore, che fa loggia dentro la sala e
da un lato, sopra l'opera del Bandinello, donde si scoprirà tutta la
piazza con bellissima veduta. Ma di questa sala e degli altri acconcimi
che in questo palazzo si sono fatti e fanno si ragionerà in altro luogo
più lungamente. Questo per ora dirò io, che, se il Cronaca e quegli
altri ingegnosi artefici che dettono il disegno di questa sala potessino
ritornar vivi, per mio credere non riconoscerebbero né il palazzo, né
la sala, né cosa che vi sia; la qual sala, cioè quella parte che è in
isquadra, è lunga braccia novanta e larga braccia trentotto, senza
l'opere del Bandinello e dell'Amannato.
Ma tornando al Cronaca, ne gl'ultimi anni della sua vita, eragli entrato
nel capo tanta frenesia delle cose di fra' Girolamo Savonarola che
altro che di quelle sue cose non voleva ragionare. E così vivendo,
finalmente d'anni LV d'una infirmità assai lunga si morì. E fu
onoratamente sepolto nella chiesa di Santo Ambruogio di Fiorenza
nel MDIX, e non dopo lungo spazio di tempo gli fu fatto questo
epitaffio da Messer Giovanbattista Strozzi:
CRONACA
Vivo, e mille, e mille anni, e mille ancora
mercé de' vivi miei palazzi e tempi
bella Roma vivrà l'alma mia Flora.