Page 885 - Giorgio Vasari
P. 885

ch'ardevano; per il che, quando uno gli chiedeva tempo a pagare, gli
               diceva: "Io non posso, perché i miei libri abbrucciano e non vi si può
               più scrivere debitori". Gli fu dato a fare, per i signori Capitani di parte
               Guelfa, un paio d'alari, i quali avendo egli finiti, più volte gli furono
               mandati a chiedere. Et egli di continuo usava dire: "Io sudo e duro

               fatica su questa encudine e voglio che qui su mi siano pagati i miei
               danari". Per che essi di nuovo rimandorno per il lor lavoro et a dirgli
               che per i danari andasse che subito sarebbe pagato, et egli ostinato

               rispondeva  che  prima  gli  portassero  i  danari.  Laonde  il  proveditore
               venuto  in  collera,  perché  i  capitani  gli  volevano  vedere,  gli  mandò
               dicendo ch'esso aveva avuto la metà dei danari e che mandasse gli
               alari che del rimanente lo sodisfarebbe. Per la qual cosa il Caparra,
               avvedutosi  del  vero,  diede  al  donzello  uno  alar  solo,  dicendo:  "Te'

               porta questo ch'è il loro e, se piace a essi, porta l'intero pagamento
               che te gli darò, perciò che questo è mio". Gli ufficiali, veduto l'opera
               mirabile che in quello aveva fatto, gli mandarono i danari a bottega

               et esso mandò loro l'altro alare. Dicono ancora che Lorenzo de' Medici
               volse  far  fare  ferramenti  per  mandare  a  donar  fuora,  acciò  che
               l'eccellenza  del  Caparra  si  vedesse;  per  che  andò  egli  stesso  in
               persona  a  bottega  sua  e  per  avventura  trovò  che  lavorava  alcune
               cose che erano di povere persone da le quali aveva avuto parte del

               pagamento per arra; richiedendolo dunque Lorenzo, egli mai non gli
               volse promettere di servirlo se prima non serviva coloro, dicendogli
               che erano venuti a bottega inanzi a lui e che tanto stimava i danari

               loro quanto quei di Lorenzo.
               Al  medesimo  portarono  alcuni  cittadini  giovani  un  disegno  perché

               facesse loro un ferro da sbarrare e rompere altri ferri con una vite,
               ma egli non gli volle altrimenti servire, anzi sgridandogli disse loro:
               "Io non voglio per niun modo in così fatta cosa servirvi, perciò che
               non  sono  se  non  instrumenti  da  ladri  e  da  rubare  o  svergognare

               fanciulle. Non sono vi dico cosa per me, né per voi, i quali mi parete
               uomini  da  bene".  Costoro,  veggendo  che  il  Caparra  non  voleva
               servirgli, dimandarono chi fusse in Fiorenza che potesse servirgli; per
               che  venuto  egli  in  collera  con  dir  loro  una  gran  villania  se  gli  levò

               d'intorno. Non volle mai costui lavorare a Giudei, anzi usava dire che i
   880   881   882   883   884   885   886   887   888   889   890