Page 879 - Giorgio Vasari
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Nuovo,  come  nelle  tre  grandi  il  principio  del  Vecchio  aveva  fatto.
               Onde per questa cagione voglio credere che ogni ingegno che abbia
               volontà  di  pervenire  a  la  perfezzione,  possa  passare  (volendo
               affaticarsi) il termine d'ogni scienza. Egli si spaurì bene nel principio
               di quelle per la grandezza e per non aver più fatto. Il che fu cagione

               ch'egli  mandò  a  Roma  per  maestro  Giovanni  Franzese  miniatore,  il
               quale, venendo in Arezzo, fece in fresco sopra Santo Antonio uno arco
               con un Cristo e nella Compagnia il segno che si porta a processione,

               che gli furono fatti lavorare dal priore. Et egli molto diligentemente
               gli  condusse.  In  questo  medesimo  tempo  fece  alla  chiesa  di  San
               Francesco l'occhio della chiesa nella facciata dinanzi, opera grande,
               nel quale finse il papa nel consistoro e la residenza de' cardinali, dove
               San Francesco porta le rose di gennaio e per la confermazione della

               Regola  va  a  Roma.  Nella  quale  opera  mostrò  quanto  egli  de'
               componimenti s'intendesse, che veramente si può dire lui esser nato
               per quello essercizio. Quivi non pensi artefice alcuno, di bellezza, di

               copia di figure, né di grazia già mai paragonarlo. Sono infinite opere
               di  finestre  per  quella  città  tutte  bellissime  e  nella  Madonna  delle
               Lagrime l'occhio grande con l'Assunzione della Madonna et Apostoli et
               una d'una Annunziata bellissima. Un occhio con lo Sponsalizio et un
               altro dentrovi un San Girolamo per gli Spadari. Similmente giù per la

               chiesa tre altre finestre e nella chiesa di San Girolamo un occhio, con
               la  Natività  di  Cristo,  bellissimo,  et  ancora  un  altro  in  San  Rocco.
               Mandonne eziandio in diversi luoghi come a Castiglion del Lago et a

               Fiorenza  a  Lodovico  Capponi  una  per  in  Santa  Felicita,  dove  è  la
               tavola di Iacopo da Puntormo, pittore eccellentissimo, e la cappella
               lavorata  da  lui  a  olio  in  muro  et  in  fresco  et  in  tavola,  la  quale
               finestra venne nelle mani de' frati Gesuati, che in Fiorenza lavorano di
               tal mestiere, et essi la scommessero tutta per vedere i modi di quello

               e  molti  pezzi  per  saggi  ne  levarono  e  di  nuovo  vi  rimessero,  e
               finalmente la mutarono di quel ch'ella era.

               Volse  ancora  colorire  a  olio  e  fece  in  San  Francesco  d'Arezzo  alla
               cappella  della  Concezzione  una  tavola,  nella  quale  sono  alcune
               vestimenta molto ben condotte e molte teste vivissime e tanto belle

               che egli ne restò onorato per sempre, essendo questa la prima opera
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