Page 877 - Giorgio Vasari
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Il vero, dunque, e primo colorato viene tutto da uno de' lati, come
dire il colore rosso, azzurro o verde, e l'altra parte, che è grossa
quanto il taglio d'un coltello o poco più, bianca. Molti per paura di non
spezzare i vetri, per non avere gran pratica nel maneggiargli, non
adoperano punta di ferro per squagliarli, ma in quel cambio, per più
sicurtà, vanno incavando i detti vetri con una ruota di rame in cima
un ferro, e così a poco a poco tanto fanno con lo smeriglio che
lasciano la pelle sola del vetro bianco, il quale viene molto netto.
Quando poi sopra detto vetro rimaso bianco si vuol fare di colore
giallo, allora si dà, quando si vuole metter a fuoco a punto per
cuocerlo, con un pennello, d'argento calcinato che è un colore simile
al bolo, ma un poco grosso e questo al fuoco si fonde sopra il vetro e
fa che scorrendo si attacca, penetrando a detto vetro, e fa un
bellissimo giallo, i quali modi di fare niuno adoperò meglio, né con
più artificio et ingegno del priore Guglielmo; et in queste cose
consiste la difficultà, perché il tignere di colori a olio o in altro modo è
poco o niente, e che sia diaffano e trasparente non è cosa di molto
momento, ma il cuocergli a fuoco e fare che regghino alle percosse
dell'acqua e si conservino sempre, è ben fatica degna di lode. Onde
questo eccellente maestro merita lode grandissima, per non essere
chi in questa professione di disegno, d'invenzione, di colore e di bontà
abbia mai fatto tanto.
Fece poi l'occhio grande di detta chiesa dentrovi la veduta dello
Spirito Santo e così il battesimo di Cristo, per San Giovanni, dove egli
fece Cristo nel Giordano che aspetta San Giovanni, il quale ha preso
una tazza d'acqua per battezarlo, mentre che un vecchio nudo si
scalza e certi Angeli preparano la veste per Cristo, e sopra è il Padre,
che manda lo Spirito Santo al Figliuolo. Questa finestra è sopra il
battesimo in detto Duomo, nel quale ancora lavorò la finestra della
resurrezione di Lazzaro quattriduano, dove è impossibile mettere in sì
poco spazio tante figure, nelle quali si conosce lo spavento e lo
stupire di quel popolo et il fetore del corpo di Lazaro, il quale fa
piangere et insieme rallegrare le due sorelle della sua resurressione.
Et in questa opera sono squagliamenti infiniti di colore sopra colore
nel vetro e vivissima certo pare ogni minima cosa nel suo genere. E