Page 816 - Giorgio Vasari
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chiese, si diede a fare disegni di chiaro scuro e fregiature di Santi e di
storie per vilissimo prezzo, perché, ancora che egli avesse
peggiorato, talvolta gli usciva di bellissimi disegni e fantasie di mano,
come ne fanno fede molte carte che poi doppo la morte di coloro che
ricamavono si son venduti qua e là; e nel libro del signore Spedalingo
ve n'è molti che mostrano quanto valesse nel disegno. Il che fu
cagione che si feciono molti parimenti e fregiature per le chiese di
Fiorenza e per il dominio et anche a Roma per cardinali e vescovi, i
quali sono tenuti molto begli, et oggi questo modo del ricamare in
quel modo che usava Pagolo da Verona, Galieno fiorentino et altri
simili, è quasi perduto, essendosi trovato un altro modo di punteggiar
largo che non ha né quella bellezza né quella diligenzia, et è meno
durabile assai che quello; onde egli per questo benefizio merita, se
bene la povertà li diede scomodo e stento in vita, che egli abbi gloria
et onore delle virtù sue doppo la morte.
E nel vero fu Raffaello sgraziato nelle pratiche, perché usò sempre
con gente povere e basse come quello che avilito si vergognava di sé,
atteso che nella sua gioventù fu tenuto in grande spettazione e poi si
conosceva lontano dall'opere sue prima fatte in gioventù tanto
eccellentemente. E così invecchiando declinò tanto da quel primo
buono che le cose non parevano più di sua mano; et ogni giorno l'arte
dimenticando, si ridusse poi, oltra le tavole e quadri che faceva, a
dipignere ogni vilissima cosa, e tanto avvilì che ogni cosa gli dava
noia, ma più la grave famiglia de' figliuoli che aveva, ch'ogni valor
dell'arte trasmutò in goffezza. Perché sovragiunto da infermità et
impoverito, miseramente finì la sua vita di età d'anni 58. Fu sepolto
dalla Compagnia della Misericordia in San Simone di Fiorenza nel
1524.
Lasciò dopo di sé molti che furono pratiche persone. Andò ad
imparare da costui i principii dell'arte nella sua fanciullezza Bronzino,
fiorentino pittore, il quale si portò poi sì bene sotto la protezzione di
Iacopo da Puntorno, pittor fiorentino, che nell'arte ha fatto i
medesimi frutti che Iacopo suo maestro. Il ritratto di Raffaello si è
cavato da un disegno che aveva Bastiano da Monte Carlo, che fu
anch'egli suo discepolo, il quale fu pratico maestro, per uomo senza