Page 815 - Giorgio Vasari
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che Cristo gli apare ignudo versando il sangue con la Croce in spalla,
et il diacono e subdiacono parati la servono, con dua Angeli che
incensano il corpo di Cristo, sotto, [in] una altra cappella, fece una
tavola drentovi la Nostra Donna, San Ieronimo e San Bartolomeo,
nelle quale due opere durò fatica e non poca, ma andava ogni dì
peggiorando, né so a che mi attribuire questa disgrazia sua, che il
povero Raffaello non mancava di studio, diligenzia e fatica, ma poco
gli valeva; là dove si giudica che, venuto in famiglia grave e povero,
et ogni giorno bisognando valersi di quel che guadagnava, oltre che
non era di troppo animo e pigliando a far le cose per poco pregio, di
mano in mano andò peggiorando, ma sempre nondimeno si vedde
del buono nelle cose sue. Fece per i monaci di Cestello nel lor
refettorio una storia grande nella facciata colorita in fresco nella
quale dipinse il miracolo che fece Iesù Cristo de' cinque pani e duo
pesci saziando cinquemila persone.
Fece allo abate de' Panichi, per la chiesa di San Salvi fuor della porta
alla Croce, la tavola dello altar maggiore con la Nostra Donna, San
Giovan Gualberto, San Salvi e San Bernardo cardinale degli Uberti e
San Benedetto abate, e dalle bande San Batista e San Fedele armato
in duo nicchie che mettevano in mezzo la tavola, la quale aveva un
ricco ornamento e nella predella più storie di figure piccole della vita
di San Giovan Gualberto, nel che si portò molto bene, perché fu
sovenuto in quella sua miseria da quello abate al qual venne pietà di
lui e della sua virtù, e Raffaello nella predella di quella tavola lo
ritrasse di naturale insieme col generale loro, che governava a quel
tempo. Fece in San Pier Maggiore una tavola a man ritta, entrando in
chiesa, e nelle Murate un San Gismondo re. In un quadro e' fece in
San Brancazio, per Girolamo Federighi, una Trinità in fresco dove e' fu
sepolto ritraendovi lui e la moglie ginochioni, dove e' cominciò a
tornare nella maniera minuta. Similmente fece due figure in Cestello
a tempera, cioè un San Rocco e Santo Ignazio che sono alla cappella
di San Bastiano. Alla coscia del ponte Rubaconte verso le Mulina fece
in una cappelluccia una Nostra Donna, San Lorenzo et un altro Santo,
et in ultimo si ridusse a far ogni lavoro meccanico; et ad alcune
monache et altre genti, che allora ricamavano assai paramenti da