Page 807 - Giorgio Vasari
P. 807

VITA DI MARIOTTO ALBERTINELLI PITTOR FIORENTINO



               Mariotto  Albertinelli,  familiarissimo  e  cordialissimo  amico  e,  si  può
               dire, un altro fra' Bartolomeo, non solo per la continua conversazione
               e pratica, ma ancora per la simiglianza della maniera mentre che egli
               attese da dovero all'arte, fu figliuolo di Biagio di Bindo Albertinelli, il

               quale levatosi di età d'anni 20 dal battiloro, dove in fino a quel tempo
               aveva  dato  opra,  ebbe  i  primi  principi  della  pittura  in  bottega  di
               Cosimo Rossegli, nella quale prese tal domestichezza con Baccio dalla
               Porta, che erono un'anima et un corpo, e fu tra loro tal fratellanza,

               che quando Baccio partì da Cosimo per far l'arte da sé come maestro,
               anche  Mariotto  se  n'andò  seco,  dove  alla  Porta  San  Piero  Gattolini
               l'uno  e  l'altro  molto  tempo  dimorarono,  lavorando  molte  cose
               insieme; e perché Mariotto non era tanto fondato nel disegno quanto

               era Baccio, si diede allo studio di quelle anticaglie che erano allora in
               Fiorenza,  la  magior  parte  e  le  migliori  delle  quali  erano  in  casa
               Medici;  e  disegnò  assai  volte  alcuni  quadretti  di  mezzo  rilievo,  che
               erano sotto la loggia nel giardino di verso San Lorenzo, che in uno è

               Adone con un cane bellissimo et in un altro duoi ignudi, un che siede
               et ha a' piedi un cane, l'altro è ritto con le gambe sopra poste che
               s'appoggia ad un bastone, che sono miracolosi; e parimente due altri
               di  simil  grandezza:  in  uno  de'  quali  sono  due  putti,  che  portano  il

               fulmine di Giove, nell'altro è uno ignudo vecchio, fatto per l'occasione,
               che ha le ali sopra le spalle et a' piedi, ponderando con le mani un
               par di bilance; et oltre a questi era quel giardino tutto pieno di torsi
               di femine e maschi che erano non solo lo studio di Mariotto, ma di

               tutti gli scultori e pittori del suo tempo, che una buona parte n'è oggi
               nella guardaroba del Duca Cosimo et una altra nel medesimo luogo
               come i dua torsi di Marsia; e le teste sopra le finestre e quelle degli
               imperatori sopra le porte; a queste anticaglie studiando Mariotto fece

               gran  profitto  nel  disegno  e  prese  servitù  con  madonna  Alfonsina,
               madre del Duca Lorenzo, la quale, perché Mariotto attendesse a farsi
               valente, gli porgeva ogni aiuto.
   802   803   804   805   806   807   808   809   810   811   812