Page 769 - Giorgio Vasari
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Ne la quale, oltra molti quadri e storie et altre sue fantasie, si vede
un quadro lavorato a olio in su la calcina, cosa che ha retto all'acqua,
al sole et al vento, e conservatasi fino a oggi. Ècci ancora una
primavera, che a me pare delle belle cose che e' dipignesse in fresco,
ed è gran peccato, che il tempo l'abbia consumata sì crudelmente. Et
io per me non trovo cosa che nuoca più al lavoro in fresco, che gli
scirocchi, e massimamente vicino a la marina, dove portono sempre
salsedine con esso loro. Seguì in Venezia, l'anno 1504, al ponte del
Rialto un fuoco terribilissimo nel Fondaco de' tedeschi, il quale lo
consumò tutto, con le mercanzie e con grandissimo danno de'
mercatanti: dove la Signoria di Venezia ordinò di rifarlo di nuovo, e
con maggior commodità di abituri e di magnificenza e d'ornamento e
bellezza fu speditamente finito, dove, essendo cresciuto la fama di
Giorgione, fu consultato et ordinato da chi ne aveva la cura, che
Giorgione lo dipingesse in fresco di colori, secondo la sua fantasia,
purché e' mostrasse la virtù sua e che e' facesse un'opera eccellente,
essendo ella nel più bel luogo e ne la maggior vista di quella città.
Per il che, messovi mano, Giorgione non pensò se non a farvi figure a
sua fantasia, per mostrar l'arte; che nel vero non si ritrova storia, che
abbino ordine o che rappresentino i fatti di nessuna persona
segnalata, o antica o moderna, et io per me non l'ho mai intese, né
anche per dimanda, che si sia fatta, ho trovato chi l'intenda, perché
dove è una donna, dove è un uomo in varie attitudini, chi ha una
testa di lione appresso, altra con un Angelo, a guisa di Cupido, né si
giudica quel che si sia. V'è bene sopra la porta principale, che riesce
in merzeria, una femina a sedere, ch'ha sotto una testa d'un gigante
morta, quasi in forma d'una Iuditta, ch'alza la testa con la spada e
parla con un todesco, quale è a basso, né ho potuto interpretare per
quel che se l'abbi fatta, se già non l'avesse voluta fare per una
Germania. In somma e' si vede ben le figure sue esser molto insieme,
e che andò sempre acquistando nel meglio: e vi sono teste e pezzi di
figure molto ben fatte e colorite vivacissimamente. Et attese in tutto
quello che egli vi fece, che traesse al segno de le cose vive e non a
imitazione nessuna de la maniera. La quale opera è celebrata in
Venezia e famosa non meno per quello che e' vi fece, che per il