Page 767 - Giorgio Vasari
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VITA DI GIORGIONE DA CASTEL FRANCO PITTOR VINIZIANO
Ne' medesimi tempi che Fiorenza acquistava tanta fama, per l'opere
di Lionardo, arrecò non piccolo ornamento a Vinezia la virtù et
eccellenza [di] un suo cittadino, il quale di gran lunga passò i Bellini,
da loro tenuti in tanto pregio, e qualunque altro fino a quel tempo
avesse in quella città dipinto. Questi fu Giorgio che in Castel Franco,
in sul trevisano, nacque l'anno 1478, essendo doge Giovan Mozenigo,
fratel del doge Piero: dalle fattezze della persona e da la grandezza
de l'animo, chiamato poi col tempo Giorgione. Il quale, quantunque
egli fusse nato d'umilissima stirpe, non fu però se non gentile e di
buoni costumi in tutta sua vita. Fu allevato in Vinegia e dilettossi
continovamente de le cose d'amore e piacqueli il suono del liuto
mirabilmente e tanto, che egli sonava e cantava nel suo tempo tanto
divinamente, che egli era spesso per quello adoperato a diverse
musiche e ragunate di persone nobili.
Attese al disegno e lo gustò grandemente; et in quello la natura lo
favorì sì forte, che egli, innamoratosi delle cose belle, di lei non
voleva mettere in opera cosa, che egli dal vivo non ritraesse. E tanto
le fu suggetto e tanto andò imitandola, che non solo egli acquistò
nome d'aver passato Gentile e Giovanni Bellini, ma di competere con
coloro che lavoravano in Toscana et erano autori della maniera
moderna. Aveva veduto Giorgione alcune cose di mano di Lionardo,
molto fumeggiate e cacciate, come si è detto, terribilmente di scuro.
E questa maniera gli piacque tanto che mentre visse sempre andò
dietro a quella, e nel colorito a olio la imitò grandemente. Costui
gustando il buono de l'operare, andava scegliendo di mettere in
opera sempre del più bello e del più vario che e' trovava. Diedegli la
natura tanto benigno spirito che egli nel colorito a olio et a fresco
fece alcune vivezze et altre cose morbide et unite e sfumate talmente
negli scuri, che fu cagione che molti di quegli, che erano allora
eccellenti, confessassino lui esser nato per metter lo spirito ne le
figure e per contraffar la freschezza de la carne viva, più che nessuno