Page 752 - Giorgio Vasari
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Verrochio,  ch'era  molto  amico  suo,  e  lo  pregò  strettamente  che  gli

               dovesse  dire  se  Lionardo,  attendendo  al  disegno,  farebbe  alcun
               profitto. Stupì Andrea nel veder il grandissimo principio di Lionardo, e
               confortò  ser  Piero  che  lo  facesse  attendere,  onde  egli  ordinò  con
               Lionardo ch'e' dovesse andare a bottega di Andrea; il che Lionardo

               fece volentieri oltre a modo. E non solo esercitò una professione, ma
               tutte  quelle  ove  il  disegno  si  interveniva.  Et  avendo  uno  intelletto
               tanto  divino  e  maraviglioso  che,  essendo  bonissimo  geometra,  non

               solo  operò  nella  scultura,  facendo,  nella  sua  giovanezza,  di  terra
               alcune teste di femine che ridono, che vanno, formate per l'arte di
               gesso, e parimente teste di putti, che parevano usciti di mano d'un
               maestro,  ma  nell'architettura  ancora  fé  molti  disegni  così  di  piante
               come d'altri edifizii e fu il primo ancora che, giovanetto, discoresse

               sopra il fiume d'Arno per metterlo in canale da Pisa a Fiorenza. Fece
               disegni  di  mulini,  gualchiere  et  ordigni,  che  potessino  andare  per
               forza d'acqua; e perché la professione sua volle che fusse la pittura,

               studiò assai in ritrar di naturale, e qualche volta in far medaglie, di
               figure di terra, et adosso a quelle metteva cenci molli interrati, e poi
               con pazienza si metteva a ritrargli sopra a certe tele sottilissime di
               rensa o di pannilini adoperati, e gli lavorava di nero e bianco con la
               punta del pennello, che era cosa miracolosa, come ancora ne fa fede

               alcuni, che ne ho di sua mano, in sul nostro libro de' disegni; oltre che
               disegnò in carta, con tanta diligenza e sì bene, che in quelle finezze
               non è chi vi abbia aggiunto mai, che n'ho io una testa di stile e chiaro

               scuro, che è divina, et era in quello ingegno infuso tanta grazia da
               Dio,  et  una  demostrazione  sì  terribile  accordata  con  l'intelletto  e
               memoria  che  lo  serviva,  e  col  disegno  delle  mani  sapeva  sì  bene
               esprimere  il  suo  concetto,  che  con  i  ragionamenti  vinceva  e  con  le
               ragioni  confondeva  ogni  gagliardo  ingegno.  Et  ogni  giorno  faceva

               modegli e disegni da potere scaricare con facilità monti e forargli per
               passare da un piano a un altro, e per via di lieve e di argani e di vite
               mostrava potersi alzare, e tirare pesi grandi, e modi da votar porti e

               trombe  da  cavare  de'  luoghi  bassi  acque;  ché  quel  cervello  mai
               restava di ghiribizzare, de' quali pensieri e fatiche se ne vede sparsi
               per l'arte nostra molti disegni, et io n'ho visti assai. Oltre che perse
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