Page 712 - Giorgio Vasari
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VITA DI PIETRO PERUGINO PITTORE



               Di quanto benefizio sia agli ingegni alcuna volta la povertà, quanto
               ella sia potente cagione di fargli venir perfetti et eccellenti in qual si
               voglia facultà, assai chiaramente si può vedere nelle azzioni di Pietro
               Perugino.  Il  quale  partitosi  da  le  estreme  calamità  di  Perugia  e

               condottosi a Fiorenza, desiderando co 'l mezzo della virtù di pervenire
               a  qualche  grado,  stette  molti  mesi,  non  avendo  altro  letto,
               poveramente a dormire in una cassa; fece de la notte giorno, e con
               grandissimo  fervore  continuamente  attese  allo  studio  della  sua

               professione. Et avendo fatto l'abito in quello, nessuno altro piacere
               conobbe  che  di  affaticarsi  sempre  in  quell'arte  e  sempre  dipignere.
               Perché  avendo  sempre  dinanzi  agl'occhi  il  terrore  della  povertà,
               faceva  cose  per  guadagnare,  che  e'  non  arebbe  forse  guardate,  se

               avesse  avuto  da  mantenersi.  E  per  avventura  tanto  gli  arebbe  la
               ricchezza  chiuso  il  camino  da  venire  eccellente  per  la  virtù  quanto
               glielo aperse la povertà e ve lo spronò il bisogno, disiderando venire
               da sì misero e basso grado, se e' non poteva al sommo e supremo,

               ad  uno  almeno  dove  egli  avesse  da  sostentarsi.  Per  questo  non  si
               curò egli mai di freddo, di fame, di disagio, di incomodità, di fatica,
               né di vergogna, per potere vivere un giorno in agio e riposo; dicendo
               sempre, e quasi in proverbio, che dopo il cattivo tempo è necessario

               che e' venga il buono: e che quando è buono tempo si fabricano le
               case  per  potervi  stare  al  coperto  quando  e'  bisogna.  Ma  perché
               meglio si conosca il progresso di questo artefice, cominciandomi dal
               suo principio dico, secondo la publica fama, che nella città di Perugia

               nacque  ad  una  povera  persona  da  Castello  della  Pieve,  detta
               Cristofano, un figliuolo che al battesimo fu chiamato Pietro. Il quale
               allevato fra la miseria e lo stento, fu dato dal padre per fattorino a un
               dipintore di Perugia, il quale non era molto valente in quel mestiero,

               ma aveva in gran venerazione e l'arte e gli uomini che in quella erano
               eccellenti.  Né  mai  con  Pietro  faceva  altro  che  dire  di  quanto
               guadagno  et  onore  fusse  la  pittura  a  chi  ben  la  esercitasse.  E
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