Page 707 - Giorgio Vasari
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lavorata.
Mentre dunque per l'opere del Francia era cresciuta la fama sua,
deliberò egli, sì come il lavorare a olio gli aveva dato fama et utile,
così di vedere se il medesimo gli riusciva nel lavoro in fresco. Aveva
fatto Messer Giovanni Bentivogli dipignere il suo palazzo a diversi
maestri e ferraresi e di Bologna et alcuni altri modonesi, ma vedute
le pruove del Francia a fresco, deliberò che egli vi facesse una storia,
in una facciata d'una camera dove egli abitava, per suo uso, nella
quale fece il Francia il campo di Oloferne armato in diversi guardie, a
piedi et a cavallo, che guardavano i padiglioni; e mentre che erano
attenti ad altro, si vedeva il sonnolento Oloferne preso da una
femmina soccinta in abito vedovile, la quale con la sinistra teneva i
capegli sudati per il calore del vino e del sonno, e con la destra
vibrava il colpo per uccidere il nemico; mentre che una serva vecchia
con crespe et aria veramente da serva fidatissima, intenta negli occhi
della sua Iudit per inanimirla, chinata giù con la persona, teneva
bassa una sporta per ricevere in essa il capo del sonnacchioso
amante. Storia che fu delle più belle e meglio condotte che il Francia
facesse mai; la quale andò per terra nelle rovine di quello edifizio,
nella uscita de' Bentivogli, insieme con un'altra storia sopra questa
medesima camera, contraffatta di colore di bronzo, d'una disputa di
filosofi molto eccellentemente lavorata et espressovi il suo concetto.
Le quali opere furono cagione che Messer Giovanni e quanti eran di
quella casa, lo amassino et onorassino; e dopo loro, tutta quella città.
Fece nella cappella di S. Cecilia, attaccata con la chiesa di S. Iacopo,
due storie lavorate in fresco, in una delle quali dipinse quando la
Nostra Donna è sposata da Giuseppo e nell'altra la morte di S.
Cecilia, tenuta cosa molto lodata da' Bolognesi; e nel vero il Francia
prese tanta pratica e tanto animo nel veder caminar a perfezzione
l'opere che egli voleva, ch'e' lavorò molte cose che io non ne farò
memoria; bastandomi mostrare a chi vorrà veder l'opere sue,
solamente le più notabili e le migliori. Né per questo la pittura
gl'impedì mai che egli non seguitasse e la Zecca e l'altre cose delle
medaglie, come e' faceva sino dal principio. Ebbe il Francia, secondo
che si dice, grandissimo dispiacere de la partita di Messer Giovanni