Page 708 - Giorgio Vasari
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Bentivogli;  perché  avendogli  fatti  tanti  benefizii  gli  dolse
               infinitamente; ma pure, come savio e costumato che egli era, attese
               all'opere  sue.  Fece  dopo  la  sua  partita  di  quello,  tre  tavole  che
               andarono  a  Modena,  in  una  delle  quali  era  quando  S.  Giovanni
               battezza Cristo, nell'altra una Nunziata bellissima e nella ultima una

               Nostra Donna in aria con molte figure, la qual fu posta nella chiesa
               de' frati dell'Osservanza. Spartasi dunque per cotante opere la fama
               di  così  eccellente  maestro,  facevano  le  città  a  gara  per  aver

               dell'opere  sue.  Laonde  fece  egli  in  Parma  ne'  monaci  neri  di  S.
               Giovanni,  una  tavola  con  un  Cristo  morto  in  grembo  alla  Nostra
               Donna  et  intorno  molte  figure,  tenuta  universalmente  cosa
               bellissima;  per  che,  trovandosi  serviti,  i  medesimi  frati  operarono
               ch'egli  ne  facesse  un'altra  a  Reggio  di  Lombardia  in  un  luogo  loro,

               dov'egli  fece  una  Nostra  Donna  con  molte  figure.  A  Cesena  fece
               un'altra  tavola  pure  per  la  chiesa  di  questi  monaci,  e  vi  dipinse  la
               Circoncisione di Cristo colorita vagamente. Né volsono avere invidia i

               Ferraresi  agl'altri  circonvicini,  anzi  diliberati  ornare  delle  fatiche  del
               Francia  il  loro  Duomo,  gli  allogarono  una  tavola,  che  vi  fece  su  un
               gran numero di figure, e la intitolarono la tavola di Ogni Santi. Fecene
               in Bologna una in S. Lorenzo, con una Nostra Donna e due figure per
               banda, e due putti sotto, molto lodata. Né ebbe appena finita questa,

               che  gli  convenne  farne  un'altra  in  S.  Iobbe,  con  un  Crucifisso  e  S.
               Iobbe ginocchioni appiè della croce, e due figure da' lati. Era tanto
               sparsa la fama e l'opere di questo artefice per la Lombardia, che fu

               mandato di Toscana ancora per alcuna cosa di suo, come fu da Lucca,
               dove andò una tavola dentrovi una S. Anna e la Nostra Donna con
               molte altre figure, e sopra un Cristo morto in grembo alla madre; la
               quale opera è posta nella chiesa di S. Fridiano et è tenuta da' lucchesi
               cosa molto degna. Fece in Bologna per la chiesa della Nunziata due

               altre tavole che furon molto diligentemente lavorate; e così fuor della
               porta  a  Strà  Castione  nella  Misericordia,  ne  fece  un'altra  a
               requisizione  d'una  gentildonna  de'  Manzuoli.  Nella  quale  dipinse  la

               Nostra Donna col Figliuolo in collo, S. Giorgio, S. Giovanni Batista, S.
               Stefano e S. Agostino con un Angelo a' piedi, che tiene le mani giunte
               con tanta grazia, che par proprio di Paradiso. Nella Compagnia di S.
               Francesco nella medesima città, ne fece un'altra; e similmente una
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