Page 703 - Giorgio Vasari
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pervenuto, gli fu dato a fare in S. Francesco di Siena, in una tavola,
una Natività di Nostra Donna, alla qual avendo messo mano, gli
consegnarono i frati una camera per suo abitare, e gliela diedero, sì
come volle, vacua e spedita del tutto, salvo che d'un cassonaccio
grande et antico, e perché pareva loro troppo sconcio a tramutarlo.
Ma Pinturicchio, come strano e fantastico uomo che egli era, ne fece
tanto rumore e tante volte, che i frati finalmente si misero per
disperati a levarlo via. E fu tanta la loro ventura, che nel cavarlo fuori
si ruppe un'asse nella quale erano cinquecento ducati d'oro di
camera. Della qual cosa prese Pinturicchio tanto dispiacere e tanto
ebbe a male il bene di que' poveri frati, che più non si potrebbe
pensare e se n'accorò di maniera, non mai pensando ad altro, che di
quello si morì.
Furono le sue pitture circa l'anno 1513. Fu suo compagno et amico, se
bene era più vecchio di lui, Benedetto Buonfiglio pittore perugino il
quale molte cose lavorò in Roma nel palazzo del papa con altri
maestri. Et in Perugia sua patria fece nella cappella della Signoria
istorie della vita di S. Ercolano vescovo e protettore di quella città, e
nella medesima alcuni miracoli fatti da S. Lodovico. In S. Domenico
dipinse in una tavola a tempera la storia de' Magi, et in un'altra molti
Santi. Nella chiesa di S. Bernardino dipinse un Cristo in aria con esso
S. Bernardino et un popolo da basso. Insomma fu costui assai stimato
nella sua patria, inanzi che venisse in cognizione Pietro Perugino.
Fu similmente amico di Pinturicchio, e lavorò assai cose con esso lui,
Gerino Pistolese, che fu tenuto diligente coloritore et assai imitatore
della maniera di Pietro Perugino, con il quale lavorò in sin presso alla
morte. Costui fece in Pistoia sua patria poche cose. Al borgo S.
Sepolcro fece in una tavola a olio nella Compagnia del buon Gesù una
Circoncisione che è ragionevole; nella pieve del medesimo luogo
dipinse una cappella in fresco, et in sul Tevere, per la strada che va
ad Anghiari, fece un'altra cappella pur a fresco per la comunità. Et in
quel medesimo luogo in S. Lorenzo, Badia de' monaci di Camaldoli,
fece un'altra cappella. Mediante le quali opere fece così lunga stanza
al Borgo, che quasi se l'elesse per patria. Fu costui persona meschina
nelle cose dell'arte, durava grandissima fatica nel lavorare, e penava