Page 700 - Giorgio Vasari
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Francscordia et in Savoia. Nella terza è quando il medesimo Enea è
mandato oratore, da Felice Antipapa, a Federigo Terzo imperatore,
appresso al quale fu di tanto merito la destrezza dell'ingegno,
l'eloquenza e la grazia d'Enea, che da esso Federigo fu coronato,
come poeta, di lauro, fatto protonotario, ricevuto fra gl'amici suoi e
fatto primo Segretario. Nel quarto è quando fu mandato da esso
Federigo ad Eugenio Quarto, dal quale fu fatto vescovo di Trieste, e
poi arcivescovo di Siena sua patria. Nella quinta storia è quando il
medesimo imperatore, volendo venire in Italia a pigliare la corona
dell'imperio, manda Enea a Telamone, porto de' Sanesi, a rincontrare
Leonora sua moglie che veniva di Portogallo. Nella sesta va Enea,
mandato dal detto imperatore a Calisto Quarto, per indurlo a far
guerra ai Turchi, et in questa parte si vede che il detto pontefice,
essendo travagliata Siena dal conte di Pittigliano e da altri, per colpa
del re Alfonso di Napoli, lo manda a trattare la pace. La quale
ottenuta si disegna la guerra contra gl'Orientali; et egli tornato a
Roma, è dal detto Pontefice fatto cardinale. Nella settima, morto
Calisto, si vede Enea esser creato sommo pontefice e chiamato Pio
Secondo. Nell'ottava va il Papa a Mantoa al concilio per la spedizione
contra i Turchi, dove Lodovico marchese lo riceve con apparato
splendidissimo e magnificenza incredibile. Nella nona il medesimo
mette nel catalogo de' Santi, e, come si dice, canonezza Caterina
sanese monaca e Santa donna dell'Ordine de' frati predicatori. Nella
decima et ultima, preparando papa Pio un'armata grossissima, con
l'aiuto e favore di tutti i principi cristiani, contra i Turchi, si muore in
Ancona; et un romito dell'eremo di Camaldoli, santo uomo, vede
l'anima d'esso Pontefice in quel punto stesso che muore, come anco
si legge, essere d'Angeli portata in cielo. Dopo si vede, nella
medesima storia, il corpo del medesimo essere da Ancona portato a
Roma, con orrevole compagnia d'infiniti signori e prelati, che
piangono la morte di tanto uomo e di sì raro e santo Pontefice. La
quale opera è tutta piena di ritratti di naturale, che di tutti sarebbe
longa storia i nomi raccontare, ed è tutta colorita di fini e vivacissimi
colori, e fatta con varii ornamenti d'oro e molto ben considerati
spartimenti nel cielo. E sotto ciascuna storia è uno epitaffio latino che
narra quello che in essa si contenga. In questa libreria fu condotto dal