Page 695 - Giorgio Vasari
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et i dodici Apostoli intorno al sepolcro. La quale opera tutta fu et è
               tenuta molto eccellente, e per lavoro in fresco, fatta perfettamente.
               Vi è ritratto di naturale il detto Olivieri Caraffa cardinale e vescovo
               d'Ostia, il quale fu in questa cappella sotterrato l'anno 1511, e dopo
               condotto a Napoli nel Piscopio.

               Ritornato  Filippo  in  Fiorenza,  prese  a  fare  con  suo  commodo  e  la

               cominciò, la cappella di Filippo Strozzi Vecchio in S. Maria Novella; ma
               fatto  il  cielo,  gli  bisognò  tornare  a  Roma,  dove  fece  per  il  detto
               cardinale una sepoltura di stucchi e di gesso, in uno spartimento della
               detta chiesa, una cappellina allato a quella, et altre figure, delle quali

               Raffaellino del Garbo suo discepolo ne lavorò alcune. Fu stimata la
               sopra  detta  cappella,  da  maestro  Lanzilago  padoano  e  da  Antonio
               detto  Antoniasso  romano  pittori  amendue  dei  migliori  che  fussero
               allora in Roma, duemila ducati d'oro, senza le spese degl'azzurri e de'

               garzoni.  La  quale  somma  riscossa  che  ebbe,  Filippo  se  ne  tornò  a
               Fiorenza  dove  finì  la  detta  cappella  degli  Strozzi,  la  quale  fu  tanto
               bene  condotta  e  con  tanta  arte  e  disegno  ch'ella  fa  maravigliare
               chiunche la vede, per la novità e varietà delle bizzarrie che vi sono:

               uomini armati, tempii, vasi, cimieri, armadure, trofei, aste, bandiere,
               abiti, calzari, acconciature di capo, veste sacerdotali et altre cose con
               tanto bel modo condotte, che merita grandissima comendazione. Et
               in questa opera dove è la ressurezione di Drusiana per S. Giovanni

               Evangelista, si vede mirabilmente espressa la maraviglia che si fanno
               i circostanti nel vedere un uomo rendere la vita a una defunta con un
               semplice  segno  di  croce,  e  più  che  tutti  gl'altri  si  maraviglia  un
               sacerdote, o vero filosofo che sia, che ha un vaso in mano, vestito

               all'antica.  Parimente  in  questa  medesima  storia  fra  molte  donne
               diversamente  abbigliate  si  vede  un  putto  che  impaurito  d'un
               cagnolino spagnuolo pezzato di rosso, che l'ha preso coi denti per una
               fascia, ricorre intorno alla madre, et occultandosi fra i panni di quella,

               pare che non meno tema d'esser morso dal cane, che sia la madre
               spaventata e piena d'un certo orrore per la resurezione di Drusiana.
               Appresso ciò, dove esso S. Giovanni bolle nell'olio, si vede la collera
               del  giudice,  che  comanda  che  il  fuoco  si  faccia  maggiore;  et  il

               riverberare delle fiamme nel viso di chi soffia, e tutte le figure sono
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