Page 677 - Giorgio Vasari
P. 677

tutto  l'orefice,  si  mise  a  gettare  di  bronzo  alcune  figurette  che  gli

               furono  molto  lodate.  Laonde  preso  maggiore  animo,  si  mise  a
               lavorare di marmo; onde essendo morta sopra parto in que' giorni la
               moglier di Francesco Tornabuoni, il marito che molto amata l'aveva,
               e,  morta,  voleva  quanto  poteva  il  più  onorarla,  diede  a  fare  la

               sepoltura ad Andrea, il quale sopra una cassa di marmo intagliò in
               una lapida la donna, il partorire et il passare all'altra vita; et appresso
               in tre figure fece tre virtù, che furono tenute molto belle, per la prima

               opera  che  di  marmo  avesse  lavorato;  la  quale  sepoltura  fu  posta
               nella Minerva. Ritornato poi a Firenze con danari, fama et onore, gli
               fu fatto fare di bronzo un Davit di braccia due e mezzo, il quale finito,
               fu posto in palazzo al sommo della scala dove stava la catena, con
               sua  molta  lode.  Mentre  che  egli  conduceva  la  detta  statua,  fece

               ancora  quella  Nostra  Donna  di  marmo  che  è  sopra  la  sepoltura  di
               Messer Lionardo Bruni aretino, in S. Croce, la quale lavorò, essendo
               ancora assai giovane, per Bernardo Rossellini architetto e scultore, il

               quale condusse di marmo, come si è detto, tutta quell'opera. Fece il
               medesimo in un quadro di marmo una Nostra Donna di mezzo rilievo,
               dal mezzo in su, col Figliuolo in collo; la quale già era in casa Medici
               ed oggi è nella camera della Duchessa di Fioranza, sopra una porta
               come  cosa  bellissima.  Fece  anco  due  teste  di  metallo,  una

               d'Alessandro Magno, di proffilo, l'altra d'un Dario a suo capriccio, pur
               di  mezzo  rilievo,  e  ciascuna  da  per  sé  variando  l'un  dall'altro  ne'
               cimieri,  nell'armadure  et  in  ogni  cosa.  Le  quali  ambedue  furono

               mandate  dal  Magnifico  Lorenzo  de'  Medici  al  re  Mattia  Corvino  in
               Ungheria, con molte altre cose, come si dirà al luogo suo. Per le quali
               cose  avendo  acquistatosi  Andrea  nome  di  eccellente  maestro,  e
               massimamente  [nelle]  cose  di  metallo  delle  quali  egli  si  dilettava
               molto,  fece  di  bronzo  tutta  tonda  in  San  Lorenzo  la  sepoltura  di

               Giovanni e di Piero di Cosimo de' Medici, dove è una cassa di porfido,
               retta da quattro cantonate di bronzo, con girari di foglie molto ben
               lavorate e finite con diligenza grandissima; la quale sepoltura è posta

               fra la cappella del Sagramento e la sagrestia, della qual opera non si
               può, né di bronzo né di getto, far meglio; massimamente avendo egli
               in  un  medesimo  tempo  mostrato  l'ingegno  suo  nell'architettura  per
   672   673   674   675   676   677   678   679   680   681   682