Page 608 - Giorgio Vasari
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VITA DI ERCOLE FERRARESE PITTORE
Se bene molto inanzi che Lorenzo Costa morisse, Ercole Ferrarese suo
discepolo era in bonissimo credito, e fu chiamato in molti luoghi a
lavorare, non però (il che di rado suole avvenire) volle abandonar mai
il suo maestro; e più tosto si contentò di star con esso lui con
mediocre guadagno e lode, che da per sé con utile o credito
maggiore. La quale gratitudine, quanto meno oggi negl'uomini si
ritruova, tanto più merita d'esser perciò Ercole lodato; il quale
conoscendosi obligato a Lorenzo pospose ogni suo commodo al
volere di lui, e gli fu come fratello e figliuolo insino all'estremo della
vita. Costui dunque, avendo miglior disegno che il Costa, dipinse
sotto la tavola da lui fatta in San Petronio, nella cappella di San
Vincenzio, alcune storie di figure piccole a tempera, tanto bene e con
sì bella e buona maniera, che non è quasi possibile veder meglio, né
imaginarsi la fatica e diligenza che Ercole vi pose; là dove è molto
miglior opera la predella che la tavola, le quali amendue furono fatte
in un medesimo tempo, vivente il Costa. Dopo la morte del quale fu
messo Ercole da Domenico Garganelli a finire la cappella in San
Petronio, che, come si disse di sopra, aveva Lorenzo cominciato e
fattone picciola parte. Ercole dunque, al quale dava per ciò il detto
Domenico quattro ducati il mese, e le spese a lui et a un garzone, e
tutti i colori che nell'opera avevano a porsi, messosi a lavorar, finì
quell'opera per sì fatta maniera che passò il maestro suo di gran
lunga, così nel disegno e colorito come nella invenzione. Nella prima
parte, o vero faccia, è la crucifissione di Cristo fatta con molto
giudizio, perciò che oltre il Cristo che vi si vede già morto, vi è
benissimo espresso il tumulto de' Giudei venuti a vedere il Messia in
croce; e tra essi è una diversità di teste maravigliosa, nel che si vede
che Ercole con grandissimo studio cercò di farle tanto differenti l'una
dall'altra, che non si somigliassino in cosa alcuna; sonovi anche
alcune figure che scoppiando di dolore nel pianto, assai chiaramente
dimostrano quanto egli cercasse di imitare il vero; evvi lo svenimento
della Madonna ch'è pietosissimo, ma molto più sono le Marie verso di