Page 594 - Giorgio Vasari
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aveva  fatto  il  torrione  tondo  che  si  chiama  ancora  il  Torrione  di
               Nicola. E sopra quelle botteghe e loggie venivano case magnifiche e
               commode, e fatte con bellissima architettura et utilissima, essendo
               disegnate in modo che erano difese e coperte da tutti que' venti, che
               sono pestiferi in Roma, e levati via tutti gl'impedimenti o d'acque o di

               fastidii  che  sogliono  generar  mal'aria.  E  tutto  averebbe  finito,  ogni
               poco  più  che  gli  fusse  stato  conceduto  di  vita  il  detto  Pontefice,  il
               quale  era  d'animo  grande  e  risoluto,  et  indendeva  tanto,  che  non

               meno guidava e reggeva gl'artefici, che eglino lui. La qual cosa fa che
               le imprese grandi si conducono facilmente a fine, quando il padrone
               intende  da  per  sé,  e  come  capace  può  risolvere  subito;  dove  uno
               irresoluto et incapace nello star fra il sì e il no, fra varii disegni et
               openioni, lascia passar molte volte inutilmente il tempo senz'operare.

               Ma di questo disegno di Nicola non accade dire altro che non ebbe
               effetto.  Voleva  oltre  ciò,  edificare  il  palazzo  papale  con  tanta
               magnificenza e grandezza, e con tante commodità e vaghezza, che e'

               fusse  per  l'uno  e  per  l'altro  conto  il  più  bello  e  maggior  edifizio  di
               cristianità,  volendo  che  servisse  non  solo  alla  persona  del  sommo
               Pontefice, capo de' Cristiani, e non solo al sacro collegio de' cardinali,
               che  essendo  il  suo  consiglio  et  aiuto,  gl'arebbono  a  esser  sempre
               intorno,  ma  che  ancora  vi  stessino  commodamente  tutti  i  negozii

               spedizioni e giudizi della corte, dove ridotti insieme tutti gl'uffizii e le
               corti arebbono fatto una magnificenza e grandezza, e, se questa voce
               si potesse usare in simili cose, una pompa incredibile. E, che è più

               infinitamente, aveva a ricevere imperadori, re, duchi et altri principi
               cristiani  che  o  per  faccende  loro,  o  per  divozione  visitassero  quella
               santissima  apostolica  sede.  E  chi  crederà  che  egli  volesse  farvi  un
               teatro per le coronazioni de' pontefici? et i giardini, loggie, acquidotti,
               fontane,  cappelle,  librerie  et  un  conclave  appartato  bellissimo?

               Insomma,  questo  (non  so  se  palazzo,  castello  o  città,  debbo
               nominarlo)  sarebbe  stata  la  più  superba  cosa  che  mai  fusse  stata
               fatta dalla creazione del mondo, per quello che si sa, insino a oggi.

               Che  grandezza  sarebbe  stata  quella  della  Santa  Chiesa  romana,
               veder  il  sommo  pontefice  e  capo  di  quella,  avere,  come  in  un
               famosissimo  e  santissimo  monasterio,  raccolti  tutti  i  ministri  di  Dio
               che abitano la città di Roma, et in quello, quasi un nuovo paradiso
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