Page 584 - Giorgio Vasari
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errore,  perché  il  detto  pittore  fu  ne'  medesimi  tempi  e  fu  molto
               studioso delle cose dell'arte, e particolarmente mise molto studio e
               diligenza in fare gli scorti, come si può vedere in S. Apostolo di Roma
               nella  tribuna  dell'altar  maggiore,  dove  in  un  fregio  tirato  in
               prospettiva,  per  ornamento  di  quell'opera  sono  alcune  figure  che

               colgono uve et una botte, che hanno molto del buono. Ma ciò si vede
               più apertamente nell'Ascensione di Gesù Cristo in un coro d'Angeli che
               lo conducono in cielo, dove la figura di Cristo scorta tanto bene, che

               pare  che  buchi  quella  volta;  et  il  simile  fanno  gl'Angeli,  che  con
               diversi  movimenti  girano  per  lo  campo  di  quell'aria.  Parimente
               gl'Apostoli che sono in terra scortano in diverse attitudini tanto bene,
               che  ne  fu  allora  et  ancora  è  lodato  dagl'artefici  che  molto  hanno
               imparato dalle fatiche di costui, il quale fu grandissimo prospettivo,

               come ne dimostrano i casamenti dipinti in questa opera, la quale gli
               fu  fatta  fare  dal  cardinale  Riario,  nipote  di  papa  Sisto  Quarto,  dal
               quale fu molto rimunerato.

               Ma  tornando  a  Benozzo,  consumato  finalmente  dagl'anni  e  dalle
               fatiche, d'anni 78 se n'andò al vero riposo nella città di Pisa, abitando

               in una casetta che in sì lunga dimora vi si aveva comperata in carraia
               di S. Francesco; la qual casa lasciò morendo alla sua figliuola, e con
               dispiacere  di  tutta  quella  città  fu  onoratamente  sepellito  in
               Camposanto con questo epitaffio, che ancora si legge:



               HIC TUMULUS EST BENOTII FLORENTINI QUI PROXIME HAS PINXIT

               HISTORIAS - HUNC SIBI PISANORUM DONAVIT HUMANITAS

               MCCCCLXXVIII.



               Visse  Benozzo  costumatissimamente  sempre  e  da  vero  cristiano,
               consumando tutta la vita sua in esercizio onorato; per il che e per la
               buona  maniera  e  qualità  sue  lungamente  fu  ben  veduto  in  quella
               città. Lasciò dopo sé, discepoli suoi, Zanobi Machiavelli fiorentino, et

               altri, de' quali non accade far altra memoria.
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