Page 586 - Giorgio Vasari
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VITA  DI FRANCESCO DI GIORGIO SCULTORE ET
               ARCHITETTO E DI LORENZO VECCHIETTO SCULTORE E
               PITTORE, SANESI



               Francesco  di  Giorgio  sanese,  il  quale  fu  scultore  et  architetto
               eccellente, fece i due Angeli di bronzo che sono in sull'altar maggiore

               del  Duomo  di  quella  città,  i  quali  furono  veramente  un  bellissimo
               getto,  e  furon  poi  rinetti  da  lui  medesimo  con  quanta  diligenza  sia
               possibile  imaginarsi.  E  ciò  potette  egli  fare  comodamente,  essendo
               persona non meno dotata di buone facultà che di raro ingegno, onde

               non  per  avarizia,  ma  per  suo  piacere  lavorava  quando  bene  gli
               veniva, e per lasciar dopo sé qualche onorata memoria. Diede anco
               opera  alla  pittura  e  fece  alcune  cose,  ma  non  simili  alle  sculture.
               Nell'architettura  ebbe  grandissimo  giudizio  e  mostrò  di  molto  bene

               intender quella professione, e ne può far ampia fede il palazzo che
               egli fece in Urbino al duca Federigo Feltro, i cui spartimenti sono fatti
               con  belle  e  commode  considerazioni,  e  la  stravaganza  delle  scale
               sono  bene  intese  e  piacevoli  più  che  altre  che  fussino  state  fatte

               insino  al  suo  tempo.  Le  sale  sono  grande  e  magnifiche,  e
               gl'appartamenti delle camere utili et onorati fuor di modo; e per dirlo
               in poche parole è così bello e ben fatto tutto quel palazzo, quanto
               altro che insin a ora sia stato fatto già mai. Fu Francesco grandissimo

               ingegnere, e massimamente di machine da guerra, come mostrò in
               un fregio che dipinse di sua mano nel detto palazzo d'Urbino, il qual è
               tutto pieno di simili cose rare, apartenenti alla guerra. Disegnò anco
               alcuni libri tutti pieni di così fatti instrumenti; il miglior de' quali ha il

               signor duca Cosimo de' Medici fra le sue cose più care.
               Fu  il  medesimo  tanto  curioso  in  cercar  d'intender  le  machine  et

               instrumenti  bellici  degl'antichi,  e  tanto  andò  investigando  il  modo
               degl'antichi  anfiteatri  e  d'altre  cose  somiglianti,  ch'elleno  furono
               cagione  che  mise  manco  studio  nella  scultura;  ma  non  però  gli

               furono,  né  sono  state  di  manco  onore  che  le  sculture  gli  potessino
               esser state. Per le quali tutte cose fu di maniera grato al detto duca
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