Page 560 - Giorgio Vasari
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fece al fanciullo. Fu acconcio Filippo con Sandro Botticello, tenuto
allora maestro bonissimo; et il vecchio fu sotterrato in un sepolcro di
marmo rosso e bianco, fatto porre dagli Spoletini nella chiesa che e'
dipigneva. Dolse la morte sua a molti amici et a Cosimo de' Medici
particolarmente et a papa Eugenio, il quale in vita sua volle
dispensarlo, che potesse avere per sua donna legitima la Lucrezia di
Francesco Buti, la quale per potere far di sé e dell'appetito suo come
gli paresse, non si volse curare d'avere. Mentre che Sisto IIII viveva,
Lorenzo de' Medici, fatto ambasciator da' Fiorentini, fece la via di
Spoleti, per chiedere a quella comunità il corpo di fra' Filippo per
metterlo in S. Maria del Fiore in Fiorenza; ma gli fu risposto da loro
che essi avevano carestia d'ornamento, e massimamente d'uomini
eccellenti, per che per onorarsi gliel domandarono in grazia,
aggiugnendo che avendo in Fiorenza infiniti uomini famosi, e quasi di
superchio, che e' volesse fare senza questo, e così non l'ebbe
altrimenti. Bene è vero che deliberatosi poi di onorarlo in quel miglior
modo ch'e' poteva, mandò Filippino suo figliuolo a Roma al cardinale
di Napoli, per fargli una cappella. Il quale passando da Spoleti, per
commessione di Lorenzo, fece fargli una sepoltura di marmo sotto
l'organo e sopra la sagrestia, dove spese cento ducati d'oro, i quali
pagò Nofri Tornaboni maestro del banco de' Medici, e da Messer
Agnolo Poliziano gli fece fare il presente epigramma, intagliato in
detta sepoltura di lettere antiche:
Conditus hic ego sum picturae fama Philippus;
nulli ignota meae est gratia mira manus.
Artifices potui digitis animare colores;
sperataque animos fallere voce diu.
Ipsa meis stupuit natura expressa figuris;
meque suis fassa est artibus esse parem.
Marmoreo tumulo Medices Laurentius hic me
condidit; ante humili pulvere tectus eram.