Page 544 - Giorgio Vasari
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cortesemente  ricevuto,  dico  che  Antonello,  dopo  la  tavola  di  S.
               Cassano, fece molti quadri e ritratti a molti gentiluomini viniziani; e
               Messer Bernardo Vecchietti fiorentino ha di sua mano in uno stesso
               quadro S. Francesco e S. Domenico, molto belli.

               Quando  poi  gl'erano  state  allogate  dalla  Signoria  alcune  storie  in
               palazzo,  le  quali  non  avevano  voluto  concedere  a  Francesco  di

               Monsignore veronese, ancora che molto fusse stato favorito dal duca
               di Mantoa, egli si ammalò di mal di punta, e si morì d'anni 49 senza
               avere pur messo mano all'opera. Fu dagl'artefici nell'essequie molto
               onorato,  per  il  dono  fatto  all'arte  della  nuova  maniera  di  colorire,

               come testifica questo epitaffio:


               D. O. M.

               Antonius  pictor,  praecipuum  Messanae  suae,  et  Siciliae  totius

               ornamentum, hac humo contegitur. Non solum suis picturis, in quibus
               singulare  Artificium  et  Venustas  fuit,  sed  et  quod  coloribus  oleo
               miscendis  splendorem  et  perpetuitatem  primus  Italicae  picturae
               contulit, summo semper artificum studio celebratus.



               Rincrebbe la morte d'Antonello a molti suoi amici, e particolarmente
               ad Andrea Riccio scultore, che in Vinezia nella corte del palazzo della
               Signoria  lavorò  di  marmo  le  due  statue  che  si  veggiono  ignude  di

               Adamo e Eva, che sono tenute belle. Tale fu la fine d'Antonello, al
               quale deono certamente gl'artefici nostri avere non meno obligazione
               dell'avere portato in Italia il modo di colorire a olio, che a Giovanni da

               Bruggia d'averlo trovato in Fiandra, avendo l'uno e l'altro beneficato
               et  arricchito  quest'arte;  perché,  mediante  questa  invenzione  sono
               venuti di poi sì eccellenti gl'artefici, che hanno potuto far quasi vive le
               loro  figure.  La  qual  cosa  tanto  più  debbe  essere  in  pregio,  quanto
               manco si trova scrittore alcuno che questa maniera di colorire assegni

               agl'antichi. E se si potesse sapere che ella non fusse stata veramente
               appresso  di  loro,  avanzarebbe  pure  questo  secolo  l'eccellenze
               dell'antico in questa perfezzione; ma perché, sì come non si dice cosa

               che non sia stata altra volta detta, così forse non si fa cosa che forse
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