Page 529 - Giorgio Vasari
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VITA DI LEON BATISTA ALBERTI ARCHITETTO FIORENTINO



               Grandissima  commodità  arrecano  le  lettere,  universalmente  a  tutti
               quelli  artefici  che  di  quelle  si  dilettano,  ma  particolarmente  agli
               scultori,  pittori  et  architetti,  aprendo  la  via  all'invenzioni  di  tutte
               l'opere che si fanno; senzaché non può essere il giudizio perfetto in

               una  persona  (abbia  pur  naturale  a  suo  modo)  la  quale  sia  privata
               dell'accidentale, cioè della compagnia delle buone lettere; perché chi
               non  sa  che  nel  situare  gl'edifizii  bisogna  filosoficamente  schifare  la
               gravezza  de'  venti  pestiferi,  la  insalubrità  dell'aria,  i  puzzi  e  vapori

               dell'acque crude e non salutifere? Chi non conosce che bisogna con
               matura considerazione sapere o fuggire o apprendere per sé solo, ciò
               che  si  cerca  mettere  in  opera,  senza  avere  a  raccomandarsi  alla
               mercé  dell'altrui  teorica,  la  quale  separata  dalla  pratica  il  più  delle

               volte giova assai poco? Ma quando elle si abbattono per avventura a
               esser  insieme,  non  è  cosa  che  più  si  convenga  alla  vita  nostra,  sì
               perché l'arte col mezzo della scienza diventa molto più perfetta e più
               ricca;  sì  perché  i  consigli  e  gli  scritti  de'  dotti  artefici  hanno  in  sé

               maggior efficacia e maggior credito che le parole o l'opere di coloro
               che non fanno altro che un semplice esercizio, o bene o male che se
               lo facciano.

               E che tutte queste cose siano vere, si vede manifestamente in Leon
               Batista  Alberti,  il  quale,  per  avere  atteso  alla  lingua  latina,  e  dato

               opera all'architettura, alla prospettiva et alla pittura, lasciò i suoi libri
               scritti di maniera che, per non essere stato fra gl'artefici moderni chi
               le abbia saputo distendere con la scrittura, ancor che infiniti ne siano
               stati più eccellenti di lui nella patria, e' si crede comunemente (tanta
               forza hanno gli scritti suoi nelle penne e nelle lingue de' dotti) che

               egli abbia avanzato tutti coloro che hanno avanzato lui con l'operare.
               Onde si vede per esperienza, quanto alla fama et al nome, che fra
               tutte le cose gli scritti sono di maggior forza e di maggior vita, atteso

               che  i  libri  agevolmente  vanno  per  tutto,  e  per  tutto  si  acquistano
               fede,  pure  che  siano  veritieri  e  senza  menzogne.  Non  è  maraviglia
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