Page 521 - Giorgio Vasari
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Nella capella similmente della Nunziata di Firenze, che fece fare Piero
di Cosimo de' Medici, dipinse i sportelli dell'armario dove stanno
l'argenterie, di figure piccole, condotte con molta diligenza. Lavorò
tante cose questo padre, che sono per le case de' cittadini di Firenze,
che io resto qualche volta maravigliato, come tanto e tanto bene
potesse, eziandio in molti anni, condurre perfettamente un uomo
solo. Il molto reverendo don Vincenzio Borghini, spedalingo
degl'Innocenti, ha di mano di questo padre una Nostra Donna piccola,
bellissima; e Bartolomeo Gondi amatore di queste arti al pari di qual
si voglia altro gentiluomo, ha un quadro grande, un piccolo et una
croce di mano del medesimo. Le pitture ancora, che sono nell'arco
sopra la porta di S. Domenico, sono del medesimo. Et in S. Trinita
una tavola della sagrestia, dove è un Deposto di croce, nel quale
mise tanta diligenza che si può, fra le migliori cose che mai facesse,
annoverare. In S. Francesco, fuor della porta di S. Miniato, è una
Nunziata; et in S. Maria Novella, oltre alle cose dette, dipinse di storie
piccole il cero pasquale et alcuni reliquiari, che nelle maggiori
solennità si pongono in sull'altare. Nella Badia della medesima città,
fece sopra una porta del chiostro un S. Benedetto che accenna
silenzio. Fece a' Linaiuoli una tavola, che è nell'uffizio dell'Arte loro; et
in Cortona un archetto sopra la porta della chiesa dell'Ordine suo, e
similmente la tavola dell'altar maggiore. In Orvieto cominciò in una
volta della capella della Madonna, in Duomo, certi profeti, che poi
furono finiti da Luca da Cortona. Per la Compagnia del Tempio di
Firenze fece in una tavola un Cristo morto. E nella chiesa de' monaci
degl'Angeli un Paradiso et un Inferno di figure piccole, nel quale con
bella osservanza fece i beati bellissimi e pieni di giubilo e di celeste
letizia; et i dannati apparecchiati alle pene dell'Inferno in varie guise
mestissimi e portanti nel volto impresso il peccato e demerito loro; i
beati si veggiono entrare celestemente ballando per la porta del
Paradiso, et i dannati dai demonii all'Inferno nell'eterne pene
strascinati.
Questa opera è in detta chiesa, andando verso l'altar maggiore a
man ritta, dove sta il sacerdote, quando si cantano le messe, a
sedere. Alle monache di San Piero martire, che oggi stanno nel