Page 511 - Giorgio Vasari
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VITA DI PIERO DELLA FRANCESCA PITTORE DAL BORGO A
               SAN SEPOLCRO



               Infelici  sono  veramente  coloro,  che  affaticandosi  negli  studii  per
               giovare  altrui  e  per  lasciare  di  sé  fama,  non  sono  lasciati  o
               dall'infirmità o dalla morte alcuna volta condurre a perfezzione l'opere

               che hanno cominciato; e bene spesso avviene che lasciandole o poco
               meno che finite o a buon termine, sono usurpate dalla presonzione di
               coloro  che  cercano  di  ricoprire  la  loro  pelle  d'asino  con  le  onorate
               spoglie  del  leone.  E  se  bene  il  tempo,  il  quale  si  dice  padre  della

               verità  o  tardi  o  per  tempo  manifesta  il  vero,  non  è  però  che  per
               qualche spazio di tempo non sia defraudato dell'onor che si deve alle
               sue  fatiche  colui  che  ha  operato;  come  avvenne  a  Piero  della
               Francesca  dal  Borgo  a  S.  Sepolcro.  Il  quale,  essendo  stato  tenuto

               maestro  raro  nelle  difficoltà  de'  corpi  regolari  e  nell'aritmetica  e
               geometria,  non  potette,  sopragiunto  nella  vecchiezza  dalla  cecità
               corporale e dalla fine della vita, mandare in luce le virtuose fatiche
               sue et i molti libri scritti da lui, i quali nel Borgo, sua patria, ancora si

               conservano. Se bene colui che doveva con tutte le forze ingegnarsi di
               accrescergli gloria e nome, per aver appreso da lui tutto quello che
               sapeva, come empio e maligno cercò d'annullare il nome di Piero suo
               precettore, et usurpar quello onore, che a colui solo si doveva, per sé

               stesso,  publicando  sotto  suo  nome  proprio,  cioè  di  fra'  Luca  dal
               Borgo, tutte le fatiche di quel buon vecchio, il quale, oltre le scienze
               dette di sopra, fu eccellente nella pittura.

               Nacque costui nel Borgo a San Sepolcro, che oggi è città, ma non già
               allora, e chiamossi dal nome della madre, Della Francesca, per essere
               ella restata gravida di lui quando il padre e suo marito morì; e per

               essere da lei stato allevato et aiutato a pervenire al grado che la sua
               buona  sorte  gli  dava.  Attese  Pietro  nella  sua  giovenezza  alle
               matematiche;  et  ancora  che  d'anni  quindici  fusse  indiritto  a  essere

               pittore, non si ritrasse però mai da quelle; anzi facendo maraviglioso
               frutto et in quelle e nella pittura, fu adoperato da Guidobaldo Feltro,
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