Page 441 - Giorgio Vasari
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che diminuivano con una grazia singulare, e similmente fece la casa
               della Misericordia, con le botteghe de' cialdonai e la volta de' Pecori e
               dall'altra  banda  la  colonna  di  S.  Zanobi.  La  qual  opera  essendoli
               lodata  dalli  artefici  e  da  chi  aveva  giudizio  in  quell'arte,  gli  diede
               tanto  animo  che  non  sté  molto  che  egli  mise  mano  a  una  altra;  e

               ritrasse il palazzo, la piazza e la loggia de' Signori, insieme col tetto
               de'  Pisani  e  tutto  quel  che  intorno  si  vede  murato.  Le  quali  opere
               furon  cagione  di  destare  l'animo  agli  altri  artefici,  che  vi  atteseno

               dipoi con grande studio. Egli particularmente la insegnò a Masaccio,
               pittore  allor  giovane,  molto  suo  amico,  il  quale  gli  fece  onore  in
               quello  che  gli  mostrò,  come  appare  negli  edifizii  dell'opere  sue;  né
               restò  ancora  di  mostrare  a  quelli  che  lavoravono  le  tarsie  -  che  è
               un'arte  di  commettere  legni  di  colori  -  e  tanto  gli  stimolò,  ch'e'  fu

               cagione  di  buono  uso  e  [di]  molte  cose  utili  che  si  fece  di  quel
               magisterio et allora e poi [di] molte cose eccellenti che hanno recato
               e  fama  et  utile  a  Fiorenza  per  molti  anni.  Tornando  poi  da  studio

               Messer Paulo dal Pozzo Toscanelli et una sera trovandosi in uno orto a
               cena con certi suoi amici, invitò Filippo; il quale, uditolo ragionare de
               l'arti matematiche, prese tal familiarità con seco, che egli imparò la
               geometria da lui. E se bene Filippo non aveva lettere, gli rendeva sì
               ragione di tutte le cose, con il naturale della pratica e sperienza, che

               molte volte lo confondeva. E così seguitando, dava opera alle cose
               della  Scrittura  cristiana,  non  restando  di  intervenire  alle  dispute  et
               alle  prediche  delle  persone  dotte,  delle  quali  faceva  tanto  capitale

               per la mirabil memoria sua, che Messer Paulo predetto, celebrandolo
               usava  dire  che  nel  sentir  arguir  Filippo  gli  pareva  un  nuovo  Santo
               Paulo. Diede ancora molta opera in questo tempo alle cose di Dante,
               le quali furon da lui bene intese circa i siti e le misure, e spesso, nelle
               comparazioni  allegandolo,  se  ne  serviva  ne'  suo'  ragionamenti.  Né

               mai  col  pensiero  faceva  altro  che  machinare  et  immaginarsi  cose
               ingegnose  e  difficili.  Né  poté  trovar  mai  ingegno  che  più  lo
               satisfacesse, che Donato, con il quale domesticamente confabulando,

               pigliavano  piacere  l'uno  dell'altro,  e  le  difficultà  del  mestiero
               conferivano  insieme.  Ora,  avendo  Donato  in  que'  giorni  finito  un
               Crucifisso di legno, il quale fu posto in S. Croce di Fiorenza sotto la
               storia del fanciullo che risuscitò S. Francesco dipinto da Taddeo Gaddi,
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