Page 431 - Giorgio Vasari
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bontà e maniera nelle cose essenziali; e coloro che le fanno mostrano
               di non intender lo scorto. E se bene Paulo Uccello vi si era messo et
               aveva  fatto  qualche  cosa  agevolando  in  parte  questa  difficultà,
               Masaccio nondimeno, variando in molti modi, fece molto meglio gli
               scorti,  e  per  ogni  sorte  di  veduta,  che  niun  altro  che  insino  allora

               fusse stato. E dipinse le cose sue con buona unione e morbidezza,
               accompagnando con le incarnazioni delle teste e dei nudi i colori de'
               panni, i quali si dilettò di fare con poche pieghe e facili, come fa il

               vivo e naturale. Il che è stato di grande utile a gl'artefici, e ne merita
               essere comendato, come se ne fusse stato inventore; perché invero
               le cose fatte inanzi a lui si possono chiamar dipinte, e le sue vive,
               veraci e naturali, allato a quelle state fatte dagli altri.

               L'origine di costui fu da Castello San Giovanni di Valdarno, e dicono
               che quivi si veggono ancora alcune figure fatte da lui nella sua prima

               fanciullezza.  Fu  persona  astrattissima  e  molto  a  caso,  come  quello
               che avendo fisso tutto l'animo e la volontà alle cose dell'arte sola, si
               curava poco di sé e manco di altrui. E perché e' non volle pensar già
               mai in maniera alcuna alle cure o cose del mondo, e non che altro, al

               vestire stesso, non costumando riscuotere i danari da' suoi debitori,
               se non quando era in bisogno estremo, per Tommaso, che era il suo
               nome,  fu  da  tutti  detto  Masaccio.  Non  già  perché  e'  fusse  vizioso,
               essendo egli la bontà naturale, ma per la tanta straccurataggine, con

               la  quale  nientedimanco  era  egli  tanto  amorevole  nel  fare  altrui
               servizio e piacere, che più oltre non può bramarsi.

               Cominciò  l'arte  nel  tempo  che  Masolino  da  Panicale  lavorava  nel
               Carmine  di  Fiorenza  la  cappella  de'  Brancacci,  seguitando  sempre
               quanto e' poteva le vestigie di Filippo e di Donato, ancora che l'arte
               fusse diversa. E cercando continuamente nell'operare, di fare le figure

               vivissime  e  con  bella  prontezza  a  la  similitudine  del  vero.  E  tanto
               modernamente  trasse  fuori  degli  altri  i  suoi  lineamenti  et  il  suo
               dipignere, che l'opere sue sicuramente possono stare al paragone con
               ogni  disegno  e  colorito  moderno.  Fu  studiosissimo  nello  operare,  e

               nelle difficultà della prospettiva artifizioso e mirabile, come si vede in
               una  sua  istoria  di  figure  piccole,  che  oggi  è  in  casa  Ridolfo  del
               Ghirlandaio, nella quale, oltre il Cristo che libera lo indemoniato, sono
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