Page 428 - Giorgio Vasari
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sopra  la  quale  posa  la  detta  tavola,  contiene  di  figure  piccole  il
               martirio di que' due Santi, tanto ben fatto che è certo per cosa piccola
               una maraviglia. È di mano di Parri nel Borgo a Piano sotto lo sporto
               d'una casa, un tabernacolo, dentro al quale è una Nunziata in fresco,
               che è molto lodata; e nella Compagnia de' Puraccioli a S. Agostino, fé

               in  fresco  una  S.  Caterina  vergine  e  martire  bellissima.  Similmente
               nella chiesa di Muriello alla Fraternità de' Cherici, dipinse una Santa
               Maria Maddalena di tre braccia. Et in S. Domenico, dove all'entrare

               della  porta  sono  le  corde  delle  campane,  dipinse  la  capella  di  S.
               Niccolò  in  fresco,  dentrovi  un  Crucifisso  grande  con  quattro  figure,
               lavorato tanto bene che par fatto ora. Nell'arco fece due storie di S.
               Niccolò, cioè quando getta le palle d'oro alle pulzelle, e quando libera
               due  dalla  morte;  dove  si  vede  il  carnefice  apparecchiato  a  tagliare

               loro la testa, molto ben fatto. Mentre che Parri faceva quest'opera, fu
               assaltato da certi suoi parenti armati con i quali piativa non so che
               dote;  ma  perché  vi  sopragiunsono  subito  alcuni,  fu  soccorso  di

               maniera che non gli feciono alcun male. Ma fu nondimeno, secondo
               che si dice, la paura che egli ebbe cagione che, oltre al fare le figure
               pendenti  in  sur  un  lato,  le  fece  quasi  sempre  da  indi  in  poi
               spaventaticce. E perché si trovò molte fiate lacero dalle male lingue e
               dai morsi dell'invidie, fece in questa capella una storia di lingue che

               abruciavano, et alcuni diavoli che intorno a quelle facevano fuoco; in
               aria era un Cristo che le malediceva e da un lato queste parole: "A
               lingua dolosa". Fu Parri molto studioso delle cose dell'arte e disegnò

               benissimo,  come  ne  dimostrano  molti  disegni  che  ho  veduti  di  sua
               mano;  e  particolarmente  un  fregio  di  venti  storie  della  vita  di  S.
               Donato, fatto per una sua sorella che ricamava eccellentemente. E si
               stima lo facesse perché s'avesse a fare ornamento all'altar maggiore
               di Vescovado. E nel nostro libro sono alcune carte da lui disegnate di

               penna  molto  bene.  Fu  ritratto  Parri  da  Marco  da  Monte  Pulciano,
               discepolo di Spinello, nel chiostro di S. Bernardo d'Arezzo.

               Visse anni LVI; e si abreviò la vita, per essere di natura malinconico,
               solitario  e  troppo  assiduo  negli  studi  dell'arte  et  al  lavorare.  Fu
               sotterrato in S. Agostino nel medesimo sepolcro dove era stato posto

               Spinello suo padre, e recò dispiacere la sua morte a tutti i virtuosi,
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