Page 415 - Giorgio Vasari
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che  un  giorno  Michelagnolo  Buonarroti,  fermatosi  a  veder  questo
               lavoro, e dimandato quel che gliene paresse e se queste porte eron
               belle,  rispose:  "Elle  son  tanto  belle,  che  elle  starebbon  bene  alle
               porte  del  Paradiso":  lode  veramente  propria  e  detta  da  chi  poteva
               giudicarla. E ben le poté Lorenzo condurre, avendovi, dall'età sua di

               venti anni che le cominciò, lavorato su quaranta anni con fatiche via
               più che estreme.

               Fu  aiutato  Lorenzo  in  ripulire  e  nettare  questa  opera,  poi  che  fu
               gettata,  da  molti,  allora  giovani,  che  poi  furono  maestri  eccellenti,
               cioè da Filippo Brunelleschi, Masolino da Panicale, Niccolò Lamberti,

               orefici;  Parri  Spinelli,  Antonio  Filareto,  Paulo  Uccello,  Antonio  del
               Pollaiuolo,  che  allora  era  giovanetto,  e  dal  molti  altri;  i  quali,
               praticando  insieme  intorno  a  quel  lavoro  e  conferendo,  come  si  fa,
               stando in compagnia, giovarono non meno a sé stessi, che a Lorenzo.

               Al quale, oltre al pagamento che ebbe da' Consoli, donò la Signoria
               un buon podere vicino alla Badia di Settimo. Né passò molto che fu
               fatto de' Signori et onorato del supremo magistrato della città. Nel
               che tanto meritano di essere lodati i Fiorentini di gratitudine, quanto

               biasimati di essere stati verso altri uomini eccellenti della loro patria
               poco grati.

               Fece Lorenzo dopo questa stupendissima opera l'ornamento di bronzo
               alla porta del medesimo tempio che è dirimpetto alla Misericordia con
               quei maravigliosi fogliami i quali non potette finire, sopragiugnendoli
               inaspettatamente  la  morte  quando  dava  ordine,  e  già  aveva  quasi

               fatto il modello, di rifare la detta porta che già aveva fatta Andrea
               Pisano, il quale modello è oggi andato male, e lo vidi già, essendo
               giovanetto,  in  borgo  Allegri,  prima  che  dai  descendenti  di  Lorenzo

               fusse lasciato andar male.
               Ebbe  Lorenzo  un  figliuolo  chiamato  Bonacorso,  il  quale  finì  di  sua

               mano il fregio e quell'ornamento rimaso imperfetto, con grandissima
               diligenza; quell'ornamento, dico, il quale è la più rara e maravigliosa
               cosa che si possa veder di bronzo. Non fece poi Bonacorso, perché
               morì giovane, molt'opere come arebbe fatto, essendo a lui rimaso il

               segreto di gettar le cose in modo che venissono sottili, e con esso la
               sperienza  et  il  modo  di  straforare  il  metallo  in  quel  modo  che  si
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