Page 410 - Giorgio Vasari
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essendo per il pezzo della pietra, ch'era pur grande, e per la
maraviglia dello intaglio in cavo, cosa rara, Giovanni la diede a
Lorenzo, che gli facesse intorno d'oro un ornamento intagliato, et
esso, penatovi molti mesi, lo finì del tutto, facendo un'opera non men
bella d'intaglio attorno a quella, che si fussi la bontà e perfezione del
cavo in quella pietra. La quale opera fu cagione ch'egli d'oro e
d'argento lavorasse molte altre cose, che oggi non si ritruovano. Fece
d'oro medesimamente a papa Martino un bottone ch'egli teneva nel
piviale con figure tonde di rilievo e fra esse gioie di grandissimo
prezzo, cosa molto eccellente; e così una mitera maravigliosissima di
fogliami d'oro straforati, e fra essi molte figure piccole tutte tonde
che furon tenute bellissime. E ne acquistò, oltra al nome, utilità
grande da la liberalità di quel Pontefice.
Venne in Fiorenza l'anno 1439 papa Eugenio, per unire la chiesa
Greca colla Romana, dove si fece il Concilio. E visto l'opere di
Lorenzo, e piaciutogli non manco la presenza sua, che si facessino
quelle, gli fece fare una mitera d'oro di peso di libre quindici e le
perle di libre cinque e mezzo, le quali erano stimate con le gioie in
essa ligate trentamila ducati d'oro. Dicono che in detta opera erano
sei perle come nocciuole avellane, e non si può imaginare, secondo
che s'è visto poi in un disegno di quella, le più belle bizzarrie di
legami nelle gioie e nella varietà di molti putti et altre figure, che
servivano a molti varii e graziati ornamenti. Della quale ricevette
infinite grazie e per sé e per gli amici da quel Pontefice oltra il primo
pagamento. Aveva Fiorenza ricevute tante lode per l'opere eccellenti
di questo ingegnosissimo artefice, che e' fu deliberato da' Consoli
dell'Arte de' Mercatanti di farli allogazione della terza porta di San
Giovanni di metallo medesimamente. E quantunque quella che prima
aveva fatta, l'avesse d'ordine loro seguitata e condotta con
l'ornamento, che segue intorno alle figure e che fascia il telaio di
tutte le porte, simile a quello d'Andrea Pisano, visto quanto Lorenzo
l'aveva avanzato, risolverono i consoli a mutare la porta di mezzo,
dove era quella d'Andrea, e metterla a l'altra porta, ch'è dirimpetto
alla Misericordia, e che Lorenzo facesse quella di nuovo, per porsi nel
mezzo giudicando ch'egli avesse a fare tutto quello sforzo che egli