Page 413 - Giorgio Vasari
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quel santissimo vecchio adorarli, con una attitudine di mani e di volto
molto propria e vivace; oltre che egli con affetto molto bello intagliò i
suoi servi, che a' piè del monte con uno asino aspettano Abraam, che
era andato a sacrificare il figliuolo. Il quale stando ignudo in su
l'altare, il padre con il braccio in alto cerca far l'obbedienza; ma è
impedito dall'Angelo, che con una mano lo ritiene e con l'altra
accenna dove è il montone da far sacrifizio, e libera Isac da la morte.
Questa storia è veramente bellissima, perché fra l'altre cose si vede
differenza grandissima fra le delicate membra d'Isac e quelle de' servi
e più robusti, in tanto che non pare che vi sia colpo che non sia con
arte grandissima tirato. Mostrò anco avanzar se medesmo Lorenzo in
quest'opera; nelle difficultà de' casamenti e quando nasce Isaac,
Iacob et Esaù, o quando Esaù caccia, per far la volontà del padre; et
Iacob, ammaestrato da Rebecca, porge il cavretto cotto, avendo la
pelle intorno al collo, mentre è cercato da Isac, in qual gli dà la
benedizzione. Nella quale storia sono cani bellissimi e naturali, oltre
le figure che fanno quello effetto istesso, che Iacob et Isac e Rebecca
nelli lor fatti, quando eron vivi, facevano. Inanimito Lorenzo per lo
studio dell'arte, che di continuo la rendeva più facile, tentò l'ingegno
suo in cose più artifiziose e difficili; onde fece in questo sesto quadro
Iosef messo da' suoi fratelli nella cisterna, e quando lo vendono a
que' mercanti; e da loro è donato a Faraone, al quale interpreta il
sogno della fame; e la provisione per rimedio, e gli onori fatti a Iosef
da Faraone. Similmente vi è quando Iacob manda i suoi figliuoli per il
grano in Egitto, e che riconosciuti da lui, gli fa ritornare per il padre.
Nella quale storia, Lorenzo fece un tempio tondo girato in prospettiva
con una difficultà grande, nel quale è dentro figure in diversi modi
che caricano grano e farine, et asini straordinarii. Parimente vi è il
convito ch'e' fa loro et il nascondere la coppa d'oro nel sacco a
Beniamin, e l'essergli trovata, e come egli abbraccia e riconosce i
fratelli; la quale istoria per tanti affetti e varietà di cose è tenuta fra
tutte l'opere la più degna e la più difficile e la più bella.
E veramente Lorenzo non poteva, avendo sì bello ingegno e sì buona
grazia in questa maniera di statue, fare che, quando gli venivano in
mente i componimenti delle storie belle, e' non facessi bellissime le