Page 409 - Giorgio Vasari
P. 409

fattigli  venire  di  Casentino,  dove  erano  stati  in  poca  venerazione
               molti  anni,  fecero  fare  a  Lorenzo  una  cassa  di  metallo,  dove  nel
               mezzo  sono  due  Angeli  di  basso  rilievo  che  tengono  una  ghirlanda
               d'ulivo, dentro la quale sono i nomi de' detti martiri; et in detta cassa
               fecero  porre  le  dette  reliquie  e  la  collocarono  nella  chiesa  del

               monasterio degl'Angeli di Firenze, con queste parole da basso dalla
               banda  della  chiesa  de'  monaci,  intagliate  in  marmo:  "Clarissimi  viri
               Cosmas  et  Laurentius  fratres,  neglectas  diu  sanctorum  reliquias

               martirum, religioso studio ac fidelissima pietate suis sumptibus aereis
               loculis condendas, colendasque curarunt". E dalla banda di fuori, che
               riesce nella chiesetta verso la strada, sotto un'arme di palle, sono nel
               marmo  intagliate  queste  altre  parole:  "Hic  condita  sunt  corpora
               sanctorum  Christi  martirum  Prothi  et  Hyacinthi  et  Nemesii,  Anno

               Domini 1428". E da questa, che riuscì molto onorevole, venne volontà
               agli  Operai  di  S.  Maria  del  Fiore  di  far  fare  la  cassa  e  sepoltura  di
               metallo per mettervi il corpo di S. Zanobi, vescovo di Firenze, la quale

               fu di grandezza di braccia tre e mezzo et alta due. Nella quale fece
               oltra il garbo della cassa, con diversi e varii ornamenti, nel corpo di
               essa  cassa  dinanzi  una  storia  quando  esso  San  Zanobi  risuscita  il
               fanciullo lasciatoli in custodia dalla madre, morendo egli, mentre che
               ella era in peregrinaggio. In un'altra v'è quando un altro è morto dal

               carro e quando e' risuscita l'uno de' due famigli mandatoli da Santo
               Ambruogio, che rimase morto uno in su le Alpi, l'altro v'è che se ne
               duole alla presenza di San Zanobi che, venutoli compassione, disse:

               "Va', che e' dorme, tu lo troverrai vivo". E nella parte di dietro sono
               sei Angioletti che tengono una ghirlanda di foglie d'olmo, nella quale
               son lettere intagliate in memoria e lode di quel Santo. Questa opera
               condusse egli e finì con ogni ingegnosa fatica et arte, sì che ella fu
               lodata straordinariamente come cosa bella.

               Mentre che l'opere di Lorenzo ogni giorno accrescevon fama al nome

               suo,  lavorando  e  servendo  infinite  persone  così  in  lavori  di  metallo
               come  d'argento  e  d'oro,  capitò  nelle  mani  a  Giovanni  figliuolo  di
               Cosimo  de'  Medici  una  corniuola  assai  grande,  dentrovi  lavorato
               d'intaglio  in  cavo  quando  Apollo  fa  scorticare  Marsia;  la  quale,

               secondo che si dice, serviva già a Nerone imperatore per suggello; et
   404   405   406   407   408   409   410   411   412   413   414