Page 395 - Giorgio Vasari
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il dossale di San Cosimo e Damiano. In casa de' Medici dipinse in tela
               a tempera alcune storie di animali, de' quali sempre si dilettò, e per
               fargli bene vi mise grandissimo studio; e, che è più, tenne sempre per
               casa  dipinti  uccelli,  gatti,  cani  e  d'ogni  sorte  di  animali  strani  che
               potette  aver  in  disegno,  non  potendo  tenere  de'  vivi  per  esser

               povero;  e  perché  si  dilettò  più  degli  uccelli  che  d'altro,  fu
               cognominato Paulo Uccelli. Et in detta casa, fra l'altre storie d'animali,
               fece alcuni leoni che combattevano fra loro, con movenze e fierezze

               tanto  terribili,  che  parevono  vivi.  Ma  cosa  rara  era,  fra  l'altre,  una
               storia  dove  un  serpente,  combattendo  con  un  leone,  mostrava  con
               movimento gagliardo la sua fierezza et il veleno che gli schizzava per
               bocca e per gli occhi, mentre una contadinella ch'è presente guarda
               un bue, fatto in iscorto bellissimo del quale n'è il disegno proprio di

               mano  di  Paulo  nel  nostro  libro  de'  disegni,  e  similmente  della
               villanella tutta piena di paura e in atto di correre, fuggendo dinanzi a
               quegli animali. Sonovi similmente certi pastori molto naturali et un

               paese che fu tenuto cosa molto bella nel suo tempo. E nell'altre tele
               fece alcune mostre d'uomini d'arme a cavallo, di que' tempi, con assai
               ritratti di naturale. Gli fu fatto poi allogagione nel chiostro di Santa
               Maria  Novella  d'alcune  storie,  le  prime  delle  quali  sono  quando
               s'entra di chiesa nel chiostro: la creazion degli animali, con vario et

               infinito  numero  d'acquatici,  terrestri  e  volatili.  E  perché  era
               capricciosissimo  e  come  si  è  detto  si  dilettava  grandemente  di  far
               bene gl'animali, mostrò in certi lioni, che si voglion mordere, quanto

               sia  di  superbo  in  quelli,  et  in  alcuni  cervi  e  daini  la  velocità  et  il
               timore; oltre che sono gli uccelli et i pesci con le penne e squamme
               vivissimi.  Fecevi  la  creazion  dell'uomo  e  della  femina,  et  il  peccar
               loro, con bella maniera, affaticata e ben condotta. Et in questa opera
               si dilettò a far gl'alberi di colore, i quali allora non era costume di far

               molto bene, così ne' paesi egli fu il primo che si guadagnasse nome
               fra i vecchi di lavorare e quegli ben condurre a più perfezzione che
               non avevano fatto gl'altri pittori inanzi a lui, se ben di poi è venuto

               chi gli ha fatti più perfetti, perché, con tanta fatica, non poté mai dar
               loro  quella  morbidezza  né  quella  unione  che  è  stata  data  loro  a'
               tempi nostri nel colorirli a olio. Ma fu ben assai, che Paulo con l'ordine
               della prospettiva gli andò diminuendo e ritraendo come stanno quivi
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