Page 374 - Giorgio Vasari
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Matteo che fu fatto poi, le quali furono tanto ben fatte et in modo
accomodate sopra la cima di quel tabernacolo, che furono allora e
sono state sempre poi molto lodate. E parve che in quelle avanzasse
Niccolò se stesso, non avendo mai fatto cosa migliore. Insomma
elleno sono tali, che possono stare appetto ad ogni altra opera
simile; onde n'acquistò tanto credito che meritò essere nel numero di
coloro che furono in considerazione per fare le porte di bronzo di S.
Giovanni; se bene, fatto il saggio, rimase a dietro e furono allogate,
come si dirà al suo luogo, ad altri. Dopo queste cose, andatosene
Niccolò a Milano, fu fatto capo nell'Opera del Duomo di quella città, e
vi fece alcune cose di marmo che piacquero pur assai. Finalmente
essendo dagl'Aretini richiamato alla patria, perché facesse un
tabernacolo pel Sagramento, nel tornarsene gli fu forza fermarsi in
Bologna e fare, nel convento de' frati Minori, la sepoltura di Papa
Alessandro Quinto, che in quella città aveva finito il corso degl'anni
suoi. E come che egli molto ricusasse quell'opera, non potette però
non conscendere ai preghi di Messer Lionardo Bruni Aretino, che era
stato molto favorito segretario di quel Pontefice. Fece dunque Niccolò
il detto sepolcro, e vi ritrasse quel Papa di naturale. Ben è vero che
per la incommodità de' marmi et altre pietre, fu fatto il sepolcro e
gl'ornamenti di stucchi e di pietre cotte, e similmente la statua del
Papa sopra la cassa, la quale è posta dietro al coro della detta chiesa.
La quale opera finita, si ammalò Niccolò gravamente, e poco
appresso si morì d'anni 67 e fu nella medesima chiesa sotterrato
l'anno 1417. Et il suo ritratto fu fatto da Galasso ferrarese suo
amicissimo, il quale dipigneva a que' tempi in Bologna a concorrenza
di Iacopo e Simone pittori bolognesi e d'un Cristofano, non so se
ferrarese, o come altri dicono, da Modena; i quali tutti dipinsono, in
una chiesa, detta la Casa di Mezzo, fuor della porta di S. Mammolo,
molte cose a fresco. Cristofano fece da una banda da che Dio fa
Adamo insino alla morte di Moisè, e Simone et Iacopo trenta storie,
da che nasce Cristo insino alla cena che fece con i discepoli. E
Galasso poi fece la Passione, come si vede al nome di ciascuno che vi
è scritto da basso. E queste pitture furono fatte l'anno 1404. Dopo le
quali fu dipinto il resto della chiesa, da altri maestri, di storie di