Page 369 - Giorgio Vasari
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fatti venire i marmi, vi mise mano e la finì di fare con molta
sodisfazione de' suoi cittadini, che non più Iacopo dalla Quercia, ma
Iacopo dalla Fonte fu poi sempre chiamato. Intagliò dunque nel
mezzo di questa opera la gloriosa Vergine Maria, avvocata particolare
di quella città, un poco maggiore dell'altre figure, e con maniera
graziosa e singolare. Intorno poi fece le sette virtù teologiche, le
teste delle quali, che sono delicate e piacevoli, fece con bell'aria e
con certi modi che mostrano che egli cominciò a trovare il buono
[nel]le difficultà dell'arte et a dare grazia al marmo, levando via
quella vecchiaia che avevano insino allora usato gli scultori, facendo
le loro figure intere e senza una grazia al mondo; là dove Iacopo le
fece morbide e carnose, e finì il marmo con pacienza e delicatezza.
Fecevi, oltre ciò, alcune storie del Testamento Vecchio, cioè la
creazione de' primi parenti et il mangiar del pomo vietato, dove nella
figura della femmina si vede un'aria nel viso sì bella, et una grazia et
attitudine della persona tanto reverente verso Adamo nel porgergli il
pomo, che non pare che possa ricusarlo; senza il rimanente
dell'opera, che è tutta piena di bellissime considerazioni et adornata
di bellissimi fanciulletti et altri ornamenti di leoni e di lupe, insegne
della città, condotti tutti da Iacopo con amore, pratica e giudizio in
ispazio di dodici anni. Sono di sua mano similmente tre storie
bellissime di bronzo, della vita di San Giovanbattista, di mezzo rilievo,
le quali sono intorno al battesimo di San Giovanni, sotto il Duomo; et
alcune figure ancora tonde e pur di bronzo, alte un braccio, che sono
fra l'una e l'altra delle dette istorie, le quali sono veramente belle e
degne di lode. Per queste opere, adunque, come eccellente e per la
bontà della vita come costumato, meritò Iacopo essere dalla Signoria
di Siena fatto cavaliere, e poco dopo Operaio del Duomo. Il quale
uffizio esercitò di maniera che né prima né poi fu quell'opera meglio
governata, avendo egli in quel Duomo, se bene non visse, poi che
ebbe cotal carico avuto, se non tre anni, fatto molti acconcimi utili et
onorevoli. E se bene Iacopo fu solamente scultore, disegnò
nondimeno ragionevolmente, come ne dimostrano alcune carte da lui
disegnate che sono nel nostro libro, le quali paiono più tosto di mano
d'un miniatore che d'uno scultore. Et il ritratto suo, fatto come quello