Page 365 - Giorgio Vasari
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VITA DI IACOPO DALLA QUERCIA SCULTORE SANESE
Fu adunque Iacopo di maestro Piero di Filippo dalla Quercia, luogo
del contado di Siena, scultore, il primo dopo Andrea Pisano, l'Orgagna
e gl'altri di sopra nominati, che operando nella scultura con maggior
studio e diligenza, cominciasse a mostrare che si poteva appressare
alla natura, et il primo che desse animo e speranza agl'altri di
poterla, in un certo modo, pareggiare. Le prime opere sue da mettere
in conto, furono da lui fatte in Siena, essendo d'anni XIX, con questa
occasione. Avendo i Sanesi l'essercito fuori contra i Fiorentini, sotto
Gian Tedesco, nipote di Saccone da Pietramala, e Giovanni d'Azzo
Ubaldini capitani, ammalò in campo Giovanni d'Azzo, onde, portato a
Siena, vi si morì; per che, dispiacendo la sua morte ai Sanesi, gli
feciono fare nell'essequie, che furono onoratissime, una capanna di
legname a uso di piramide, e sopra quella porre di mano di Iacopo la
statua di esso Giovanni a cavallo maggior del vivo, fatta con molto
giudizio e con invenzione, avendo, il che non era stato fatto insino
allora, trovato Iacopo, per condurre quell'opera, il modo di fare l'ossa
del cavallo e della figura di pezzi di legno e di piane confitti insieme,
e fasciati poi di fieno e di stoppa, e con funi legato ogni cosa
strettamente insieme, e sopra messo terra mescolata con cimatura di
panno lino, pasta e colla. Il qual modo di far fu veramente et è il
miglior di tutti gl'altri per simili cose; perché, se bene l'opere, che in
questo modo si fanno, sono in apparenza gravi, riescono nondimeno,
poi che son fatte e secche, leggere e coperte di bianco, simili al
marmo e molto vaghe all'occhio, sì come fu la detta opera di Iacopo.
Al che si aggiugne, che le statue fatte a questo modo e con le dette
mescolanze, non si fendono, come farebbono se fussero di terra
schietta solamente. Et in questa maniera si fanno oggi i modelli delle
sculture con grandissimo comodo degl'artefici che, mediante quelle,
hanno sempre l'essempio inanzi e le giuste misure delle sculture che
fanno; di che si deve avere non piccolo obligo a Iacopo che, secondo
si dice, ne fu inventore. Fece Iacopo dopo questa opera in Siena due